Green pass azienda Pesaro, un dipendente: "Ho prenotato i tamponi fino al 31 dicembre"

La scelta di un giovane impiegato della Neomec: "Spendo 225 euro al mese". Ecco come ci si avvicina alla scadenza di venerdì

Francesco Ulissi, impiegato Neomec

Francesco Ulissi, impiegato Neomec

Pesaro, 13 ottobre 2021 - Il 15 ottobre è sempre più vicino e l’obbligo di Green pass per i lavoratori del settore pubblico e privato è diventato una realtà certa. Anche nella nostra provincia, molte grandi aziende sembrano essersi già tutte organizzate con apparecchiature nuove e sistemi di scannerizzazione ma sicurezza e privacy continuano ad essere le parole d’ordine che hanno impostato, nelle diverse aziende, una filosofia di pensiero che condividono i titolari: "Tampone o vaccino a noi non interessa, controlleremo solo che ogni dipendente rispetti tutte le norme che entreranno in vigore da venerdì, per il bene e la sicurezza delle aziende e dei lavoratori". A tal proposito il Dpcm sul Green pass, firmato ieri dal presidente Draghi, scandisce le prossime direttive: "Renderemo disponibile un’app che sia in grado di rilevare solo il possesso di un certificato "in corso di validità" e non "ulteriori informazioni "personali e sarà vietato conservare i Qr code riconducibili ai dipendenti".

Come scaricare il Green pass E quindi, da venerdì, non ci sono più scuse. Senza Certificato Verde non si entra al lavoro. Chi con i tamponi e chi con il vaccino, ma molti si sono organizzati: "Non ho ancora il vaccino, ma sono coperto fino al 31 dicembre con tamponi già prenotati ogni 48 ore – ha affermato Francesco Ulissi, dipendente presso l’ufficio acquisti della Neomec, azienda di impianti automatizzati a Villa Ceccolini – spenderò all’incirca 225 euro al mese e non è stato facile riuscire ad incastrare gli appuntamenti in farmacia con gli orari del lavoro, eppure mi sento fortunato ad essere in un’azienda che non mi tratta con diffidenza, ed anzi, accetta la mia scelta. Non tutti possono dire di vivere con tranquillità questa situazione".

In risposta, Alberto Barilari, titolare della Neomec composta da 23 dipendenti, dice di puntare tutto sull’inclusività ma è stato chiaro: "Se oggi siamo tornati a lavorare è grazie a chi si è vaccinato. Rispettiamo la scelta di chi continua a non farlo, ma la nostra azienda ha una filosofia chiara: solo con il vaccino siamo realmente tutelati". Poi l’accenno all’organizzazione che partirà da venerdì: "La nostra segretaria controllerà tutti i Green pass dei dipendenti attraverso l’app Verifica-19, poi faremo una schedatura per segnare le scadenze dei certificati in modo da non doverli controllare tutti ogni giorno". Nelle aziende più grandi è però necessario un metodo diverso che punti tutto sulla velocità e l’efficienza dei controlli: "Entro novembre avremmo una nuova timbratrice che consentirà di verificare la corrispondenza tra badge del dipendente e Green pass – ha spiegato Stefano Giorgi, dell’organo amministrativo della Central Service e responsabile del personale – nell’attesa che arrivi la nuova macchina faremo tutto manualmente ma è una situazione provvisoria che non possiamo prorogare visti i 70 dipendenti che abbiamo".

Chi invece dorme sogni più tranquilli sono le piccole aziende, dove i dipendenti da controllare sono pochi ed è possibile farlo anche manualmente senza grosso dispiego di tempo: "Abbiamo sette dipendenti e tutti vaccinati in modo autonomo e senza costrizioni – ha concluso Andrea Ferrari, titolare della PM Wash by Paolo Muratori – controlleremo i Green pass tutte le mattine, ma siamo pochi e avremmo certamente la situazione sotto controllo".