Green pass, la rabbia di baristi e ristoratori "E adesso serve chiarezza sui controlli"

I titolari dei locali si sentono nuovamente colpiti. Ma c’è anche chi guarda il bicchiere mezzo pieno: "Poteva andarci peggio". Ora tutti aspettano direttive chiare sull’applicazione delle regole. Meno preoccupazioni in palestra: "Noi siamo pronti"

Migration

di Giorgia Monticelli

Inizia la corsa frenetica verso il 6 agosto: bar e ristoranti si preparano – seppur con incertezza – all’arrivo del certificato verde obbligatorio per clienti e dipendenti, assieme a loro anche le palestre, ma continuano scontri e forti opposizioni. "Poca chiarezza e zero aiuti": questo è l’idea complessiva che si sono fatti ristoratori e titolari dei bar dopo la notizia ufficiale dell’obbligo di green pass all’interno dei locali, ma tutti dichiarano di essere pronti a rispettare le regole onde evitare multe salate. "Mi adeguerò alle nuove disposizioni ma questo è l’ennesimo schiaffo alla nostra categoria – afferma Fabrizio Moretti, titolare del bar Ciaobella in via Velino – la mia priorità adesso è quella di far vaccinare la mia dipendente il prima possibile. Aspettiamo maggiori direttive dalle istituzioni, ancora non sappiamo come muoverci". Forte incertezza e nessuna idea su come gestire la situazione da parte delle attività, i cui titolari affermano di essere in balia degli eventi, aspettando giorno per giorno qualche notizia in più. Per ora una cosa è certa: il green pass è obbligatorio, e dovrà essere esibito, se la consumazione avverrà all’interno di bar e ristoranti, ma non necessario per chi usufruisce delle postazioni esterne né tantomento dei banconi.

"Non sappiamo come gestiremo la situazione, forse dovremmo assumere un dipendente in più che si dedichi esclusivamente al controllo dei pass – sottolineano con rabbia e ironia Matteo Gorini ed Enrico Pintonello del Palace Cafè in via degli Abeti – nell’ora di punta del mattino sarà impossibile controllare tutti i certificati dei nostri clienti e non possiamo sostenere ulteriori spese dopo il difficile anno passato. Ora ci aspettiamo linee guida più chiare e aiuti concreti, sarebbe necessaria un’applicazione, o uno strumento, che possa scansionare i pass dei clienti". Tra i tanti contrari e dubbiosi c’è anche chi cerca di scovare il lato positivo, come Michela Serafini della Pasticceria "Paolo Serafini", a Loreto, che spiega: "Poteva andarci peggio, dobbiamo accontentarci e accettare le condizioni poste dalle istituzioni, a patto che queste possano farci lavorare senza più interruzioni".

I ristoratori intanto continuano ad alzare l’asticella del malcontento unendosi al grido dei colleghi: "Stanno sancendo la morte di un settore che da più di un anno subisce ingiustizie di ogni genere – racconta Nunzio Longobardi del ristorante ‘Il Portico’ in via Velino – il green pass obbligatorio limita la libertà dei nostri clienti e dipendenti, saremo costretti a comportarci come i vigili di turno, ma noi facciamo i ristoratori". E non meno severe sono le dichiarazioni dei due coniugi Maria Tullia Ferrari e di Maurizio Fraternale del ristorante "El Ciri" in via Furiassi, che sottolineano la loro indignazione: "Continuano a limitarci e penalizzarci, nel mentre però ci sono luoghi che necessitano di provvedimenti seri che non vengono nemmeno controllati, come sempre non esistono due pesi e due misure. Ci adatteremo, per l’ennesima volta, alle disposizioni istituzionali ma con enorme indignazione".

Diversa invece è l’aria che tira nelle palestre che sembrano vedere, nelle nuove disposizioni, delle prospettive positive seppur ancora aspettino coordinate più definite: "Ottima decisione, noi siamo pronti – afferma Giorgio Tamburini della palestra "Big Gym" – sappiamo che già tanti dei nostri clienti sono coperti da vaccino, non ci aspettiamo grosse difficoltà", della stessa idea sono anche Andrea Picinetti e Roberta Soldà del "Mondo Fitness", di via Montenevoso, che concludono: "Attendiamo maggiori istruzioni ma, senza dubbio, siamo favorevoli all’obbligo. I dipendenti sono già tutti vaccinati e siamo convinti possa essere la soluzione adatta".