Gruppo Vitri primo al traguardo del siero

Domani al via le somministrazioni per Vitrifrigo e Rivacold. L’amministratore: "Disponibili anche per i dipendenti delle fabbriche vicine"

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Domani si parte con le vaccinazioni in fabbrica. Le prime due aziende che iniziano sono quelle del gruppo Vitri di Montecchio e cioè la Rivacold ed anche la Vitrifrigo. "Abbiamo allestito gli spazi necessari all’interno della nuova palazzina a tre piani che abbiamo appena ultimato e che servirà per la mensa, per i convegni ed anche per l’accoglienza dei clienti – dice Roberta Vitri –. Sono stati fatti i sopralluoghi, abbiamo predisposto anche gli spazi per l’accredimento, quindi il personale per avvertire l’Asur dell’avvenuta vaccinazione ed anche una sala di attesa. Naturalmente ci siamo affidati per tutta l’organizzazione alle strutture del Biolab, che penserà a tutto il personale, a partire da medici e infermieri".

Garantiti i vaccini dal sistema pubblico?

"Sì, abbiamo avuto l’assicurazione dall’Asur ed a tutti i dipendenti che si vorranno vaccinare verrà iniettato il Pfizer".

Molte prenotazioni?

"Questo è un dato che non è a nostra disposizione perché per ragioni di privacy questa problematica è nelle mani del medico del lavoro aziendale. L’unica cosa certa è questa: che sicuramente mi farò vaccinare anche io. Ho atteso una settimana e visto che si fa direttamente in azienda...".

Vaccinazioni anche per i parenti?

"No, questo ci hanno detto che non sarà possibile farlo. I vaccini ci vengono messi a disposizione solamente per i dipendenti".

Un hub solo per il gruppo Vitri, o anche aperto ad altre aziende della zona di Montecchio?

"No, ci siamo messi a disposizione anche per i dipendenti delle fabbriche che sono qui vicino a noi. Ma i numeri esatti non li sappiamo. Comunque abbiamo avuto richieste in questo senso da altre 3-4 fabbriche, ma le risposte le avremo con certezza solamente nella tarda serata".

Potenzialmente quante persone?

"Noi solo sugli stabilimenti di Montecchio abbiamo 1400 dipendenti, 1600 in totale perché abbiamo due unità produttive anche in America ed un’altra in Slovacchia, più tutti i centri commerciali".

Molto quelli che viaggiano...

"Un problema è anche quello e cioè del personale viaggiante, ma l’abbiamo fatto anche per tutta una serie di ragioni la salute dei dipendenti ed anche per mettere in sicurezza gli stabilimenti. Questo perché bisogna tornare a marciare in sicurezza e quindi tornare a produrre".

Mettete a disposizione anche i vostri frigo per conservare le fiale di vaccino?

"Questo per il momento non ci è stato richiesto, comunque al Biolab usano i nostri. Comunque se hanno bisogno noi siamo pronti".

Quanto spendete?

"Non lo dico ai giornali".

Intanto questa mattina la commissione Asur deve valutare come hub anche la Biesse, altra azienda che potrebbe partire da giovedì con la vaccinazione ai dipendenti. E non ci dovrebbero essere problemi per l’accredimentamento. La Biesse solamente su Pesaro, tra i vari stabilimenti, ha circa 2400 dipendenti. "Una maniera anche per venire incontro anche sottro il profilo finanziario al pubblico", dice Salvatore Giordano portavoce e uomo di riferimento della famiglia Selci.

m.g.