Guerra alla discarica di Petriano I Verdi portano il caso a Roma "Vogliono distruggere la vallata"

Carrabs guida la rivolta contro il progetto dell’Aurora Srl, società il cui 40% delle quote è di Marche Multiservizi. Il presidente è Mauro Tiviroli. L’ex sindaco Passeri: "Tutti sapevano chi c’era dietro, ma hanno taciuto".

Guerra alla discarica di Petriano  I Verdi portano il caso a Roma  "Vogliono distruggere la vallata"
Guerra alla discarica di Petriano I Verdi portano il caso a Roma "Vogliono distruggere la vallata"

Il business che è dietro alla discarica di Riceci di Petriano è stato valutato intorno ai 500 milioni di euro. I terreni dove dovrà sorgere la grande ‘pattumiera’ "sono stati acquistati o comunque valutati nei compromessi 58mila euro contro i 12mila euro di mercato di un ettaro agricolo", dice l’ex sindaco di Petriano Domenico Passeri. Che continua: "Hanno fatto tutto in omertà e siamo davanti ad una vergogna perché non c’è stato nessun confronto con i cittadini, mentre a Marche Multiservizi tutti sapevano".

Torna in ballo la multiservizi. E c’è un perché: la società-veicolo per portare a termine l’operazione Riceci (c’è già la richiesta depositata in Provincia) è l’Aurora srl con sede a Rimini che è partecipata per il 40 per cento proprio da Mms e per il 60% fa riferimento dalla Ecoservizi srl : il presidente del consiglio di amministrazione di questa società Aurora è Mauro Tiviroli, amministratore delegato di Marche Multiservizi, poi ci sono due riminesi con domicilicio a San Marino: Simone Sammarini è l’amministratore delegato, Emanuele Silvestri l’unoco consigliere. Come sindaco revisore dei conti figura Sara Fulvi, una pesarese residente in strada dei Cacciatori che è anche nel collegio sindacale di Marche Multiservizi.

Questo il quadro. Ora sta scoppiando un putiferio: Gianluca Carrabs ha inviato una lettera-sollecito al gruppo parlamentare Verdi +Europa contro la discarica di Riceci. Ed è possibile che arrivi una ‘missione’ parlamentare guidata dal capogruppo dei Verdi Francesco Borrelli per un sopralluogo. "Poi abbiamo anche messo in campo un avvocato – continua Carrabs – per valutare la situazione perché secondo noi ci sono delle violazioni palesi. Per cui studieremo tutti gli atti compreso eventualmente un esposto alla magistratura". Carrabs nella sua lettera parla "di un progetto abnorme: 5 milioni di metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi da depositare in una dalle vallate più belle delle Marche... e il comune di Petriano è al centro del distretto biologico più grande d’Italia per cui il progetto va prontamente bloccato. Pertanto chiedo di attivare l’ufficio legale", scrive Carrabs nella lettera al gruppo parlamentare. Poi aggiunge: "Il modello di questa operazione è fare business attraverso il territorio e questa non è una battaglia solo di Petriano, ma dell’intero territorio oltre al fatto che le discariche rappresentano ormai una forma obsoleta perché si va verso il riciclo".

Quindi ricorda un particolare che ha del... comico: "In quella collina è stato anche girato una parte dello spot che aveva come protagonista Dustin Hoffman per portare la regione Marche nel mondo".

Non meno tenero verso questa operazione l’ex sindaco di Petriano Domemico Passeri che bloccò l’operazione di Riceci già nel 1990 quando una commissione aveva indicato questo sito per una nuova discarica. "Sta nascendo un mostro di enormi proporzioni – scrive Passeri che sta facendo anche opera di volantinaggio – , è il quadruplo di quella di Ca’ Lucio e più del doppio di quella di Ca’ Asprete di Tavullia e rischierà di diventare la più grande discarica della regione. Ma ricordo a tutti che quel sito era stato dichiarato non idoneo. Guarda caso oggi il dio denaro lo ha reso idoneo. Gli immobili valgono già poco oggi, domani non avranno più nessun valore. Queste cose non avvengono per caso – continua –, l’iter è iniziato due anni fa: tutti sapevano, amministratori locali, politici, Provincia, Marche Multiservizi chi avrebbe gestito questa discarica. Tutti sapevano tranne i cittadini: hanno lavorato in silenzio perché non doveva trapelare nulla".

m.g.