Guido Ugolini morto, addio all’imprenditore collezionista

Si è spento ieri pomeriggio nella sua villa di viale Trieste. Aveva 91 anni. Collezionista d’arte, era stato anche comproprietario della laterizi ‘Pica’

Una recente immagine di Guido Ugolini con accanto il figlio Andrea

Una recente immagine di Guido Ugolini con accanto il figlio Andrea

Pesaro, 19 ottobre 2019 - Collezionista d’arte, amante della lettura e dello scrivere. Aveva donato la collezione di ceramiche con la preziosa ‘Rosa di Pesaro’ al Comune ed aveva anche restaurato i musei civici. Viveva nella sua villa, quella dove era nato nel 1928, in viale Trieste. E lì è morto ieri pomeriggio Guido Ugolini. Aveva 91 anni. Lascia il figlio Andrea, ex presidente dell’associazione Industriali e la moglie Milena Pierangeli, oltre alle 4 nipotine.

Potente industriale a Roma, uomo di grandi relazioni, ma anche un imprenditore che non amava il palcoscenico mediatico, soprattutto quello pesarese, benché fosse stato dal 1971 al 1979 vicepresidente della Roma calcio con alla guida Anzalone e per tre anni, dal 1986 all’89, vicepresidente della Carifano. Era anche nell’albo d’oro degli industriali di Confindustria, perché Guido Ugolini è stato anche comproprietario della laterizi ‘ Pica’ quando rilevò le quote della moglie Milena e delle sue sorelle, Luciana e Paola, affiancando così nella gestione del gruppo, la famiglia Cangiotti. Un uomo che ha creato un solco lungo la consolare Flaminia, viaggiando da Pesaro verso Roma e viceversa, soprattutto dopo l’impegno preso nella gestione della grande fabbrica di laterizi di Borgo Santa Maria, con i suoi 400 dipendenti ed i 70 miliardi di fatturato nel periodo d’oro. Storia complessa e lunga quasi un secolo quella di Ugolini. Parte con gli appalti del casermaggio per tutta l’arma dei carabinieri: una attività rilevata dal padre Giorgio che a sua volta aveva ricevuto in consegna dal nonno. Quindi alla fine della guerra, assieme al fratello Giuseppe, dà vita all’impresa di costruzioni che lavora con importanti cantieri sia su Roma che su Ancona. Un impero il suo, segnato anche da grandi dolori come la perdita del suo primogenito Giorgio, ancora giovanissimo. Negli ultimi anni aveva creato due società, la ‘Sia’ con il figlio Andrea per la gestione dei residence di famiglia a Roma, e quindi, sempre assieme al figlio, anche una immobiliare. «Mio padre? Uno dei rappresentanti migliori della borghesia illuminata di questa città che ha contribuito al suo sviluppo e che ha saputo poi fare cose importanti anche a Roma. Una grande e dolorosa perdita per me», ha detto ieri il figlio Andrea. Ospiti nella casa romana di Guido e Milena Ugolini, ministri ed anche presidenti della Repubblica, come Cossiga. Nella sua villa pesarese aveva avuto come commensali uomini dello spettacolo come Simona Marchini, Vittorio Sgarbi quando ancora non era famoso e ‘televisivo’ o grandi artisti. Francesco Giacobbi, ex direttore della Popolare e quindi a Fano come direttore e presidente della Carifano, ricorda Guido Ugolini «come un uomo molto lucido e attento alla vita politica e sociale, ma soprattutto un grande signore, nel vero e profondo senso della parola». «Un dispiacere profondo la notizia della sua scomparsa perché è stato un rappresentante autorevole del sistema imprenditoriale di questa città», hanno detto ieri il presidente di Confindustria Mauro Papalini e il direttore Salvatore Giordano ricordando la figura di Ugolini. Immerso negli affari, ma anche uomo di cultura, Guido Ugolini aveva anche scritto un libro, col tratto felice, per ricordare la vita del padre Giorgio. E negli ultimi mesi – lucidissimo fino ai primi di settembre – aveva il piacere di raccontare e ripercorrere i tempi durissimi della guerra quando con la famiglia e le sorelle era sfollato a Monteciccardo «quando la vita era legata alla fortuna perché invece di fuggire a destra eri andato a sinistra, tra i colpi delle mitragliere che ti passavano a pochi centimetri», diceva. I funerali di Guido Ugolini si terranno lunedì alle ore 11,30 in Cattedrale.