Guinza, un nuovo stop per la galleria

Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici contrario all’apertura, ma il commissario straordinario, Simonini, cerca una soluzione

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La notizia rimbalza dalla vicina Umbria ma ormai ha il suono di quei ritornelli che da troppo tempo si ascoltano da queste parti e a cui ormai nessuno da troppo peso: altri rallentamenti in vista per l’apertura del traffico sulla Fano–Grosseto, quel passante dell’Appennino che dovrebbe facilitare il passaggio tra il versante adriatico e quello tirrenico e aprire un importante sbocco per la vallata del Metauro e non solo.

Stando alla stampa umbra, infatti, si apprende che "il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, su richiesta del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ha emesso un parere negativo sull’utilizzabilità immediata del traforo, lungo 6 km, di cui è stata costruita una sola canna ma non è stato mai aperto al traffico". Il problema che frena ancora una volta i lavori è legato alla sicurezza: la nuova normativa in caso di incendi prevede la presenza camere di sovrapressione per le gallerie più lunghe di 4,5 km. Questo aspetto fa si che l’apertura al traffico non sarebbe tecnicamente compatibile, almeno in tempi brevi. Già due anni fa per la galleria della Guinza era stata ipotizzata una apertura in deroga, con un solo senso di marcia e con una corsia lasciata come corsia d’emergenza, accorgimenti necessari per rispettare i criteri minimi di sicurezza imposti per l’apertura di questa infrastruttura. Stando alle indiscrezioni che arrivano sempre dall’Umbria il commissario straordinario della Due Mari, Massimo Simonini, che è anche ex amministratore delegato ed ex direttore generale Anas, è già al lavoro per risolvere questo nuovo inghippo: il parere del Consiglio Superiore sarebbe non vincolante e il commissario sta lavorando per mettere in campo quegli accorgimenti che potrebbero garantire una apertura in tempi più brevi nel maggior rispetto possibile degli standard di sicurezza. Se questa congiuntura in termini di sicurezza non venisse trovata bisognerebbe aspettare la realizzazione della seconda canna: passerebbero probabilmente decenni. Sul versante marchigiano invece questa notizia era passata in sordina, dopo la notizia dello scorso aprile del parere favorevole del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici alla realizzazione della seconda canna della galleria della Guinza e della realizzazione del tratto a quattro corsie anche oltre il tratto già realizzato che si ferma alle porte di Mercatello sul Metauro.

La giunta Acquaroli, con l’assessore ai lavori pubblici Francesco Baldelli in prima linea, dal suo insediamento sta seguendo assiduamente le vicende di questa grande incompiuta i cui lavori sono ormai fermi da anni. Con un deciso pressing che la Regione ha portato avanti sul governo per il completamento dell’opera si è arrivati anche alla firma di un protocollo con le regioni Umbria e Toscana, anche loro interessate dal tracciato. Ora si spera che questo parere negativo del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non vada a frenare questo tentativo di far ripartire una delle più grandi incompiute d’Italia.