"Ho fatto la terza dose tre giorni dopo il previsto Ora mi tocca girare tutti gli uffici per dimostrarlo"

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"Gentile signora, il Ministero della Salute le comunica l’avvio del procedimento sanzionatorio per l’inosservanza dell’obbligo vaccinale in quanto risulta che lei alla data ...non ha effettuato la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale".

Comincia così la lettera che centinaia di persone – ma non sono no vax – si sono visti arrivare a casa, nelle scorse settimane, solo perchè hanno ritardato di pochi giorni la terza dose. E’ il caso di una donna fanese, che doveva fare la terza dose il 1° di febbraio scorso, ma l’ha fatta solo il 4, quindi tre giorni dopo. Non è bastato però per evitare che le arrivasse a casa la lettera sopra citata, con minaccia della sanzione di 100 euro.

Che ovviamente, se uno è in regola, non vuole dover pagare. Quindi inizia la trafila, in alcuni casi l’odissea, per la dimostrazione del tutto. Cioè: produrre prima di tutto la documentazione completa che certifica che il vaccino uno l’ha fatto, terza dose compresa, poi con quella andare negli uffici Asur, che, come racconta il marito della donna che si è occupato del caso, "ti mette un timbro e ti dice che con quello devi andare all’ufficio dell’Agenzia delle entrate per farti apporre un altro timbro". "Io così ho fatto – racconta l’uomo – e spero in questa maniera che la multa di mia moglie possa essere annullata. Ma non ho la certezza assoluta".