Hotel a 4 stelle al ribasso "Sì, Nardo ha le sue ragioni Camere a 50 euro: assurdo"

Roberto Signorini, titolare dell’Imperial Sport: "Politica d’accoglienza sbagliata. Ed è vero che l’obiettivo 2024 è troppo importante per farci trovare impreparati".

Hotel a 4 stelle al ribasso   "Sì, Nardo ha le sue ragioni  Camere a 50 euro: assurdo"

Hotel a 4 stelle al ribasso "Sì, Nardo ha le sue ragioni Camere a 50 euro: assurdo"

"Ogni tanto esagera ma su molte cose ha ragione Nardo Filippetti", dice Roberto Signorini dell’Imperial sport hotel, un quattro stelle. "Bisogna tenere presente – aggiunge – che è un imprenditore che ha fatto forti investimenti in città e quindi c’è anche una componente di preoccupazione perché il turismo stenta a decollare. Secondo me le sue critiche vanno prese soprattutto come uno sprone al fare".

In che senso?

"Che una occasione come quela di Pesaro Capitale della Cultura ti capita una volta solo e quindi non puoi perderla".

Promozione turistica tra i punti messi sotto i riflettori. Lei cosa ne pensa?

"In realtà la promozione turistica spetta alla Regione. Ma il problema è generalizzato perché alla fine la fanno solamente gli albergatori ormai da tantisimi anni e senza avere il supporto dei bagnini e dei ristoratori".

E l’amministrazione?

"Sarebbe già importante che facesse funzionare le cose che ci sono. Musei aperti, teatri aperti, far visitare i mosaici del duomo, per esempio. Perché poi soprattutto gli stranieri guardano a queste cose, e se girano per la città e trovano le mostre chiuse se ne accorgono".

A proposito di cultura, lei sa che all’Oliveriana c’è un disegno di Raffaello ed altre opere di grandi del Rinascimento?

"No, non lo sapevo".

Torniamo a bomba: perché si punta molto sugli stranieri?

"Semplice, perché sono quelli che hanno una capacità di spesa che è superiore e soprattutto sono quelli che si fanno vedere anche nei mesi di bassa stagione perché arrivano pure ad aprile, maggio e giugno e quindi poi anche ad ottobre: degestionalizzano. Per questa ragione la città va resa nota e bisogna farla conoscere perché fra sei mesi entriamo nell’anno della capitale della cultura e in questo momento il turismo estero vale un 15% del totale".

Vero che Filippetti litiga anche con i suoi colleghi alla riunioni dell’Apa?

"Discute, ce l’ha soprattutto con il Comune e questo a volte lo rende poco diplomatico".

Ha sparato anche sul turismo, povero. Lei cosa dice?

"Lo chiamarei turismo sportivo finalizzato su alcuni tipi di strutture. Poi magari serve anche quello perché un domani è gente che potrebbe tornare a Pesaro. Il nodo è un altro...".

E sarebbe?

"Non è tanto la pensioncina il problema, ma quanto alcuni hotel a 4 stelle che per riempire abbassano i prezzi anche a 50 euro".

Il difetto dove sta?

"Un po’ è anche nel Dna del pesarese. Che non è un romagnolo, quindi il mare e il viaggiare. Pesaro fino ai primi dei Novecento era dentro le mura, chiusa e divisa per ceti". Roberto Signorini è un romagnolo prestato a Pesaro: "Comunque le critiche che si alzano, come le mie, devono essere prese come costruttive, per reclamizzare una città sotto il profilo turistico ci vuole tempo".

m.g.