I cani soppiantano le culle A Pesaro ce ne sono 11mila

Una famiglia su quattro ce l’ha, i negozi specializzati pullulano in ogni strada. Ma intanto al canile molti "pentiti" portano Pitbull, Rottweiler e Maremmani

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Li chiamano animali da affezione. Ma si fa per dire. A Pesaro (e ovunque) un cane accolto in casa è considerato a tutto diritto un componente del nucleo familiare. Sono oltre 64mila gli esemplari nel territorio provinciale, ma buona parte scodinzolano qui a Pesaro (11.471 su 42mila famiglie). Non hanno la parola, ma comprendono bene chi li ama e al contrario chi appena li sopporta. Il problema è che quest’ultimi sono in aumento. Il perché lo spiega Daniele Vichi del canile comunale (info 0721 282552): "Stiamo vedendo che sempre più famiglie ci portano il cane che avevano acquistato quando era ancora un cucciolo. Dopo qualche tempo, una volta cresciuto, si accorgono che non riescono a gestirlo, in alcuni casi ne hanno paura, oppure non riescono a comprare il cibo, le medicine o a pagare le visite veterinarie. Così chiedono al Comune di poter consegnare il proprio animale al canile. Spiegano i motivi della decisione e in breve tempo li vediamo arrivare con Rottweiler, Pitbull, pastori tedeschi o maremmani cresciuti, che mal si conciliano con le stanze di un appartamento. Sono razze che hanno bisogno di spazi, movimento, attenzioni e di tanto altro. Tutte esigenze che fin quando erano cuccioli non sembravano esserci ma che in pochi mesi sono diventate indispensabili. Il costo per tenerli qui è di 2 euro al giorno, 700 euro all’anno. In questo momento – continua Daniele Vichi – abbiamo circa 50 cani in attesa di una adozione, ed è un numero tra i più bassi di sempre perché c’è stata molta richiesta in passato. La condizione che chiediamo alle famiglie interessate è quella di scegliere tutti insieme il cane giusto altrimenti l’animale se ne accorgerebbe e la convivenza in quella famiglia inizierebbe col piede sbagliato".

Dove l’affetto verso gli animali brilla ogni giorno di più è all’interno dei negozi specializzati. Come la catena di Fidomania a Pesaro (3 rivendite, una quarta a Fano). Al telefono, risponde Giovanni: "I proprietari vengono quasi sempre col cane perché possono così misurare i completini in cotone o in lana oppure di tessuto impermeabile che intendono comprare. I prezzi variano fino a 50 o 70 euro ma la scelta è molto ampia. Così come variano le pettorine e i guinzagli sia per colore che per fantasia che per lunghezza del filo che possono arrivare a 60 euro". Parlando della nutrita clientela, Giovanni dice: "Ho visto entrare una signora con 3 cani ’Carlini’, mamma e due figli, ma anche una cliente col cane della Regina, ossia il Welsh Corgi Pembroke. Alcune giovani mamme dicono che gli costa più il proprio cagnolino che il figlio ma forse esagerano. Credo che con 100 euro al mese si possa gestire. Il cane capisce chi gli vuol bene e arriva a conoscere – dice Giovanni – il significato di almeno 200 parole".

L’amore per i cani ha fatto sparire quelli randagi. Il motivo è semplice: la legge impone il microchip e quindi l’animale che fugge viene riportato a casa. Rimangono liberi da regole di iscrizione i gatti. Forse è meglio. Col microchip, anche il romantico vagabondo Romeo degli Aristogatti avrebbe avuto meno chance agli occhi di Duchessa.

ro.da.