I Cappuccini sono davvero risorti

Il convento che andava in rovina è diventato sede della Caritas diocesana. Aperto un centro d’accoglienza

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di Giovanni Volponi

Un convento che rinasce per far del bene ai meno fortunati: una duplice soddisfazione ieri al colle dei cappuccini in occasione dell’apertura della nuova sede della Caritas diocesana nell’antico cenobio dei francescani abbandonato da decenni. Raggiante al taglio del nastro la direttrice Itala Fazi: "Grazie all’impegno di molti, dalla diocesi ai fondi 8xmille della CEI, dalle ditte appaltatrici ai volontari con cui collaboro quotidianamente, da chi ha donato l’arredo alle realtà territoriali che collaborano con Caritas, siamo riusciti a creare un’opera bella che riqualifica un edificio storicamente importante per Urbino".

La nuova sede occuperà circa una metà del convento, la parte di proprietà della diocesi (un’altra metà è dell’ateneo) e consta di due piani: al livello terreno ci saranno il centro d’ascolto con uno studio medico e psicologico, un emporio, magazzini e un locale distribuzione vestiario e viveri. Al primo piano, oltre agli uffici in versione open space, trova posto una novità per la Caritas urbinate: tre camere da letto con bagno destinate all’accoglienza temporanea (massimo una settimana) di persone bisognose. Oltre a ciò, c’è un piccolo appartamento dove abiterà la custode col marito che sarà dunque un presidio utile allo svolgimento 24 ore su 24 delle varie attività che Caritas svolge.

Presente e compiaciuto anche l’arcivescovo Tani secondo cui "Caritas realizza la missione principale di Cristo: portare amore al prossimo. In questa nuova sede certamente potrà farlo ancora meglio". Marco d’Aurizio, delegato Caritas Marche, ha incoraggiato i volontari a proseguire nel lavoro in sinergia con le istituzioni locali e il sindaco Maurizio Gambini si è detto "commosso, perché dall’abbandono in seguito ai danni del nevone del 2012, progressivamente la zona sta rinascendo. Qualche anno fa il comune ha risistemato la strada d’accesso, che finalmente conduce a un luogo bello". I locali, un tempo ricovero per gli anziani, sono stati completamente rifatti: "dopo aver ricostruito i tetti – spiega il direttore dei lavori ingegner Diego Talozzi –, tra maggio 2021 e ottobre 2022 si è posto mano agli ambienti, ad iniziare dalle fondazioni per salire alle murature, passando per impianti, riscaldamento a pavimento, infissi ed esterni. In collaborazione con la soprintendenza, abbiamo recuperato alcune arcate tamponate e la sinergia proseguirà con la sistemazione interna della chiesa, che avverrà a breve". Il progetto nel complesso è costato cinquecentoventimila euro, per buona percentuale fruendo dei contributi 8xmille.