I cinquant’anni dei radioamatori

L’associazione pesarese celebra il traguardo con una serie di iniziative, tra cui l’apertura di un piccolo museo

Migration

L’Associazione dei Radioamatori Italiani della sezione di Pesaro si appresta a compiere 50 anni. Un evento storico e importante per un ente che, ancora oggi, risulta fondamentale nei momenti più critici, quando le telecomunicazioni vengono meno. Di fatto spetta a loro il compito di effettuare collegamenti di emergenza tra vari enti ed autorità, come avvenne durante l’alluvione di Senigallia nel 2014, quando gli strumenti di contatto tradizionali tra vigili del fuoco e Regione Marche erano venuti meno. Attualmente sono 60 i radioamatori della sezione di Pesaro, mentre nella provincia di Pesaro-Urbino se ne contano 300. Riguardo ai 50 anni, sono varie le iniziative che intraprenderanno per l’occasione. "L’8 dicembre (domani, ndr) abbiamo invitato i soci e le autorità a presenziare alla celebrazione ufficiale. Per l’occasione inaugureremo un piccolo museo della radio e degli strumenti di misura che gli amatori hanno usato in questi 50 anni – racconta Alcide Damen, segretario dei radioamatori di Pesaro –. Sarà una panoramica della nostra storia e della nostra associazione che da quest’anno è entrata a far parte delle organizzazioni del terzo settore come associazione di volontari". Poi riprenderanno le varie iniziative sospese a causa del Covid-19: "Abbiamo in programma – prosegue Damen – la visita al centro sperimentale del Gran Sasso e al Pelagalli, il museo delle comunicazioni a Bologna oltre ad altre serate tematiche che solitamente svolgiamo durante l’anno".

Riguardo al museo: "Si troverà presso la nostra sezione, in via Trebbiantico 51, nella vecchia scuola elementare, l’ingresso sarà gratuito e disponibile tutti i venerdì o su appuntamento, telefonando o contattando l’associazione tramite sito internet – afferma il presidente Augusto Orazi –. Per gli amatori della radio sarà un tuffo nel passato e una dimostrazione di ciò che c’è stato nel tempo, dalla telegrafia di Marconi ad oggi". Per comprendere l’importanza dell’Associazione Radioamatori, dicevamo, basta tornare all’alluvione di Senigallia, quello del 2014: "La sala operativa dei vigili del fuoco si era allagata impedendo le comunicazioni, così sono stati i radioamatori a permettere il collegamento tra loro e la sala della regione – racconta Paolo Buresta, responsabile della protezione civile sezione radioamatori Pesaro, che spiega anche il rapporto tra l’associazione ed i territori –. Grazie alle sale operative unificate permanenti possono essere dirette operazioni per qualsiasi evento, dai terremoti agli incendi boschivi. Inoltre ogni radioamatore è attrezzato sempre per le emergenze, grazie ad una valigetta con all’interno dei trasmettitori che gli permettono, in caso di emergenza, di poter essere ovunque e con chiunque nel giro di pochi minuti".

Teobaldo Bianchini