I consiglieri Dem: "Liste d’attesa cresciute, servizi ridotti o tolti"

"In sanità il dramma delle liste d’attesa – dicono in una nota il consiglieri comunali del Pd – rispetto alla precedente gestione regionale, sta aumentando in maniera esponenziale, con l’evidente offerta insufficiente a soddisfare richieste incrementate, come era prevedibile, anche a seguito della pandemia da Covid. Ancora peggio è verificare che non si rilevano nel bilancio regionale, i maggiori fondi necessari per la copertura di turni supplementari e straordinari da corrispondere al personale sanitario, vista la grande difficoltà ad assumere nuove figure, così come dichiarato dallo stesso Presidente Acquaroli. Insomma – segue la nota Pd – invece di migliorare, peggioriamo. La destra che oggi governa la Regione ha vinto proponendosi come solida alternativa alle gestioni di centrosinistra che l’hanno preceduta, ma non si registrano segnali di miglioramento, niente è cambiato rispetto al passato se non in peggio.

L’elenco delle criticità è fatto: vogliamo riflettere sulla chiusura delle guardie mediche soprattutto nell’entroterra? Come non sottolineare la mancanza di medici sulle autoambulanze e la grave carenza di personale medico nei Pronto soccorso? Impallidiamo davanti alla prevista chiusura del reparto di Psichiatria a Pesaro e non condividiamo la costruzione di un” ospedaletto” anziché un nosocomio per le alte specialità di 2° livello, con il passaggio da 612 posti letto a 372 . La riapertura del punto nascita a Pesaro è avvenuto senza la nomina del primario ed è portata avanti con medici condivisi in più ospedali: insomma non proprio il massimo. Non va bene neanche che il centro senologico di via Nanterre attenda un mammografo con tomosintesi 3D da oltre 2 anni. L’unico triste cambiamento – concludono i consiglieri – sarà assistere alla soppressione dell’Azienda Ospedaliera Marche Nord, che nel tempo perderà le eccellenze costruite dall’ottimo personale sanitario in tanti anni di lavoro che vi opera all’interno, costringendo ancor più i pazienti di tutto il territorio di Pesaro e Urbino a continuare la migrazione verso l’Emilia Romagna che continuerà ad offrire servizi altamente organizzati ed in tempi ridotti per dare risposte concrete alle richieste di cura".