"I guai della sanità? Tutta colpa del Pd"

Migration

Dalibor Cvejic (in foto), 48 anni, dipendente di Asur Marche, tecnico di Anestesia all’ospedale di Urbino, è il candidato di Italia Sovrana e Popolare nel collegio uninominale per la Camera dei Deputati. Italia sovrana e popolare è la lista nata dall’alleanza fra Ancora Italia, Partito Comunista, Riconquistare l’Italia, Comitati No Draghi, Azione Civile, Rinascita Repubblicana e Italia Uniti. I nomi di riferimento sono quelli dell’ex pm Antonio Ingroia (Azione civile) e di Antonio Rizzo del Pci. "Per altro Ingroia – dice Cvejic – ha annunciato che sarà prossimamente a Pesaro dove terrà un incontro pubblico sul tema della presenza della mafia nei territori".

Siete stati tra i primi a raccogliere e depositare le firme. In quel primo contatto con l’elettorato, quali sono le sensazioni che avete raccolto?

"Abbiamo visto innazitutto molta partecipazione – spiega Cvejic – e grande interesse. Soprattutto il tratto comune è stato il grande scontento per la politica degli ultimi anni, che ha trasformato il futuro come qualcosa a cui non è più possibile guardare con serenità. Il nostro è un programma serio e realistico per salvare la sovranità e la Costuzione".

Lei da 15 anni è anche sindacalista Cisl ed ha molto a cuore il tema della sanità.

"Il lavoro e la salute sono ai primi posti. Chiediamo salari minimi a 1200 euro, valorizzare le professioni sanitarie affinché sia riconosciuto il lavoro usurante, e salario minimo a 2200 euro netti per i vecchi ’eroi’ della guerra contro il Covid. Se mancano medici e infermieri è colpa delle scelte politiche degli ultimi anni. Compresa la privatizzazione della sanità, di cui il Pd è il principale responsabile".

Anche a livello locale?

"Certo, si è capito bene che a questi politici non interessa risolvere i problemi ma solo avere la garanzia della poltrona. Non ve li ricordate i litigi interni per le candidature, come quelli tra la Morani e Ricci? Loro pensano che siano questi i problemi".

Invece quali sono?

"I problemi veri sono che l’Europa sta preparando piani di guerra. E con i tagli alle forniture, potremmo rischiare di tornare a fare la vita di 50 anni fa. Noi, come Italia sovrana e popolare siamo per cambiare completamente la politica sia estera che interna del nostro paese".