I lupi sbranano pecore e cavalli tra Cagli e Cantiano

La Coldiretti lancia l’allarme perché si faccia qualcosa per proteggere gli allevamenti al pascolo

Coldiretti lancia l’allarme per le aggressioni da lupo ad animali da allevamento, nell’entroterra della provincia, e parla di "equilibri naturali saltati". Nell’ultima settimana, riferisce l’associazione, quattro capi sono stati uccisi da incursioni registrate tra Molleone di Cagli e Cantiano, dove l’omonimo cavallo viene allevato allo stato brado all’interno del progetto di recupero e salvaguardia della specie tipica della zona. Pecore e, appunto, cavalli, gli animali sbranati. La prassi, ora, prevede un risarcimento per i capi uccisi, "tuttavia la cifra è esigua e non tiene conto della perdita di reddito dell’azienda. Basta a stento per coprire le spese di smaltimento delle carcasse - spiegano Tommaso Di Sante e Claudio Calevi, presidente e direttore di Coldiretti Pesaro Urbino -. Nel tempo, per far convivere allevatori e lupi, la Regione Marche ha messo in campo vari strumenti, come il sostegno all’acquisto di recinzioni o cani da pastore, ma è ormai chiaro che ciò non basti più. Servono interventi di riequilibrio e siamo pronti a discuterne senza vincoli ideologici. Le specie animali vanno tutte salvaguardate e il proliferare di una non può avvenire a scapito di altre". Secondo i dati della Regione, nel 2021, da gennaio a settembre, nella provincia di Pesaro Urbino si è registrato il 27% dei 59 attacchi totali (bilancio regionale: 236 tra pecore o capre, 21 vitelli e 16 tra puledri e asini uccisi). Nel 2020, Cagli e Urbino sono state le località che hanno registrato più attacchi. Negli ultimi quattro anni sono stati predati oltre 1500 animali in tutte le Marche.