I mosaici del Duomo Pavimenti trasparenti o un gemello digitale per valorizzare il tesoro

L’Università Politecnica delle Marche ha consegnato la relazione tecnica. Servono circa 70mila euro per costruire un rilievo perfetto da cui partire. Intanto Federica Tesini di Italia Nostra propone solai di vetro .

I mosaici del Duomo  Pavimenti trasparenti  o un gemello digitale  per valorizzare il tesoro

I mosaici del Duomo Pavimenti trasparenti o un gemello digitale per valorizzare il tesoro

di Benedetta Iacomucci

Si accende il dibattito sul futuro dei mosaici del Duomo. Mentre l’appuntamento con Pesaro Capitale della Cultura 2024 si fa sempre più nitido all’orizzonte, sono in tanti a sperare che la città non voglia perdere quest’occasione irripetibile per valorizzare uno dei beni cittadini più preziosi. Nei giorni scorsi l’Università politecnica delle Marche ha consegnato ai referenti della Diocesi e del Comune di Pesaro la relazione tecnica in cui sono indicati costi e modalità di intervento per la realizzazione del cosiddetto "gemello digitale" dell’area degli scavi: una copia virtuale perfetta. Si tratta di un primo passo fondamentale, mai percorso prima d’oggi, per immaginare un vero progetto di valorizzazione dell’area musiva, a prescindere da eventuali soluzioni avveniristiche in 3D. I problemi, per chi li vuole vedere, sono due: il costo (circa 70mila euro) e i tempi che stringono. Nel primo caso non sembra che la Diocesi abbia questa disponibilità e dunque servirebbe una cospicua ineizione di contante da parte del Comune; per quanto riguarda la tempistica, i tecnici sarebbero in grado di produrre entro la fine dell’anno, dunque in tempo per l’appuntamento con Pesaro Capitale della Cultura 2024, una forma di digitalizzazione già musealizzabile. Ma bisogna cominciare ora.

Intanto Federica Tesini, presidente di Italia Nostra Pesaro e Fano, rispolvera una vecchia soluzione già sondata vent’anni fa: quella di utilizzare nel Duomo un pavimento interamente trasparente. A proposito della riproduzione gemella dei mosaici nel metaverso, parla di un progetto "interessante e praticabile abbastanza “facilmente” rispetto alle ipotesi precedenti che prevedevano il distacco del mosaico superiore e il suo spostamento in un’area adiacente ipogea. Quest’ultima soluzione oltre ad essere molto costosa, avrebbe creato problemi filologici e di decontestualizzazione che avevano portato negli anni ’90 ad un duro scontro tra la Soprintendenza Archeologica e quella per i Beni Architettonici che si era conclusa con una denuncia per scavo abusivo e il decesso della parte denunciante".

"Nel 1999 – prosegue Tesini – quando l’allora vescovo Angelo Bagnasco decise di chiudere il cantiere con i mosaici, che erano stati visti da 25mila persone in due settimane, per ripristinare la regolarità delle funzioni sacre in occasione del Giubileo del 2000, io tentai di esplorare se fosse possibile rendere visibile almeno il mosaico superiore che è il più ricco di figurazioni ed ha una datazione risalente al VI secolo, testimoniata nel clipeo della navata centrale dall’iscrizione che ricorda il suo fondatore Giovanni, comandante dell’esercito bizantino. Contattai Vittorio Livi e gli chiesi se ritenesse fattibile un pavimento totalmente in vetro e lo proposi a don Giuseppe Signoretti, responsabile per i Beni Culturali della Diocesi. La risposta fu negativa perché si riteneva che la visione dei mosaici avrebbe distratto i fedeli durante le celebrazioni religiose".

"Io penso invece – conclude esini – che si possa tornare su questo progetto che avrebbe il pregio di rendere visibili anche le parti aggiunte nel XIII secolo più vicine al presbiterio e che sarebbe sufficiente non illuminare i mosaici in occasione delle funzioni di culto. L’attuale pavimento tra l’altro è già predisposto in pannelli rimovibili e basterebbe sostituire quelli in cemento con altri in vetro. Va solo studiato un modo per disporre i banchi in modo da non impedire la visione dei preziosi pavimenti musivi, prevedendo l’eventuale spostamento anche solo di una parte di questi quando la chiesa non è officiata".