I “Paradisi quotidiani“ negli scatti di Luca Merisio

Brillano i tesori architettonici della provincia di Pesaro e Urbino nel nuovo volume fotografico presentato da Davide Rampello.

I “Paradisi quotidiani“  negli scatti di Luca Merisio

I “Paradisi quotidiani“ negli scatti di Luca Merisio

È da poco nelle librerie “Paradisi quotidiani“ (192 pp, 200 foto, 44 euro) il nuovo libro fotografico di Ecra per la storica collana “Italia della nostra gente”. A introdurre gli scatti di Luca Merisio – unanimemente apprezzato per la sua capacità di rivelare la ricchezza dell’intreccio fra uomo e ambiente, tipica del territorio italiano il testo di Davide Rampello, ex presidente della Triennale di Milano e noto al grande pubblico per la rubrica Paesi e Paesaggi di “Striscia la notizia”, su Canale 5.

"Il volume – spiega Rampello – fa rivedere le meraviglie che l’arte del giardino all’italiana, e non solo, ha realizzato dentro i nostri palazzi, fuori dalle nostre città e all’interno dei parchi pubblici, ma soprattutto mette in evidenza l’importanza straordinaria, etica ed estetica, che il giardino rappresenta".

Filo conduttore della pubblicazione, infatti, è quel “bisogno di verde” sempre più avvertito nelle grandi città, ma anche nei centri meno popolosi. Ne nasce un tour alla scoperta della nostra Penisola, con gioielli unici, solo per citarne alcuni, come le eleganti ville sul lago di Como, le monumentali certose di Pisa e Pavia, i ruderi dell’antica Villa romana di Domiziano a Sabaudia o l’arcaico giardino pantesco sull’isola di Pantelleria, le cui origini risalgono al 3.000 a.C. Ampio spazio è dedicato alle Marche e, in particolare, alla nostra provincia. Sono infatti numerose le dimore storiche riprodotte, partendo da Villa Caprile a Pesaro con due foto aeree che mettono in risalto lo splendido giardino all’italiana.

Le colline di Fano ospitano Villa Luttichau, un classico esempio di “villa di delizia” dove i nobili si ritiravano nei periodi di villeggiatura. Ancora nelle campagne fanesi, circondata da ulivi secolari, abbiamo Villa Monacelli, mentre nel centro storico della città troviamo l’elegante Villa Severini, in stile Liberty, e il seicentesco Palazzo Rotati, entrambi ingentiliti da graziosi giardini. Spostandoci poco più a sud, a Colli al Metauro, scopriamo la settecentesca Villa del Balì con il suo museo dedicato alle scienze, un planetario e un osservatorio astronomico all’avanguardia. Infine, in apertura del capitolo “Ora et labora” dedicato a quei luoghi sacri, lontani dal frastuono delle metropoli e della modernità, spicca il giardino botanico dell’eremo di Fonte Avellana – a Serra Sant’Abbondio – con il gigantesco faggio secolare.