I paradossi della sanità: "Psichiatrici dai comboniani. Assurdo non metterli lì"

Questa una delle mozioni votate in Consiglio, per scongiurare l’ipotesi Apsella: "Famiglie degli utenti contrarie". Poi, il caso del reparto vuoto al San Salvatore.

I paradossi della sanità: "Psichiatrici dai comboniani. Assurdo non metterli lì"

Stefano Lanna con alle spalle il corpo centrale delll’ex seminario dei Comboniani

Due mozioni consiliari, approvate dalla sola maggioranza, hanno armato, ieri, il sindaco Andrea Biancani il quale è pronto a vincere la guerra contro quello che ritiene assurdo e soprattutto irrispettoso della salute dei cittadini. Di cosa parliamo? Il contenuto della prima mozione impegna il sindaco a far valere i diritti delle famiglie con i parenti seguiti dal servizio di salute mentale dell’Ast, le quali non vogliono che i familiari vengano sradicati dal tessuto relazionale costruito in tanti anni di terapia fatta al Centro diurno Il Gabbiano e alla Rsa Tomasello di Muraglia. Il rischio si pone per via del temporaneo e obbligato trasferimento dei servizi legato alla costruzione del nuovo ospedale di Muraglia. Per evitarlo Biancani ha proposto quattro ipotesi al direttore dell’Azienda sanitaria territoriale: "Esigo dall’Ast una spiegazione scritta: non è possibile che nessuna delle quattro sia praticabile". Un esempio su tutti: "L’Ast ha escluso l’ex seminario dei Comboniani, sulla collina di Muraglia, perché dice che i missionari non hanno partecipato alla manifestazione d’interesse. Non mi sorpende: ce li vedete due padri comboniani di 89 anni e 95 anni partecipare ad un bando pubblico? Allora ho incontrato la persona che da maggio gestisce il complesso dei Comboniani. Si chiama Stefano Lanna e mi ha detto che sarebbe disponibile ad accogliere un sopralluogo dell’Ast. Mi chiedo perché non si faccia lo sforzo di andare a capire se l’ex seminario possa essere una soluzione. Ad oggi mi risulta che nessuno dell’Ast abbia chiesto di valutare l’ex seminario. Chiedo all’Ast di non lasciare nulla di intentato". Non meno appassionata è stata la trattazione della seconda mozione per il potenziamento del pronto soccorso di Pesaro. Illustrata dalla consigliera Anna Maria Mattioli (Pd) la mozione impegna la giunta a invitare l’Ast 1 a garantire risorse e personale necessario ad attivare il numero adeguato di posti letto ospedalieri nel periodo estivo” e “al potenziamento del sistema di emergenza territoriale”. Impegna inoltre "a sollecitare la Regione ad aumentare i posti letto di post acuzie e aprire l’area realizzata durante la pandemia e mai utilizzata". "E’ assurdo – conclude Biancani, indignato –. L’ospedale dispone di una palazzina nuova (costruita con le risorse Covid) completata, mai aperta che potrebbe garantire un ricovero decoroso ai malati. Invece abbiamo cittadini costretti a stare sulle barelle nei corridoi assistiti dal personale. La risposta che abbiamo ricevuto sembra una barzelletta: ci hanno detto che quella palazzina si può usare solo in caso di pandemia". Per il sindaco non è accettabile una risposta del genere: "Tanto è vero che gli infettivi sono stati spostati all’ultimo piano del Padiglione F che altrimenti sarebbe rimasto inutilizzato, una volta finito il Covid". Il centrodestra ha obiettato: "Se invece di fare degli show – ha osservato la consigliera Giulia Marchionni – il sindaco ci avesse coinvolto nel dialogo con la Regione forse oggi avremmo più concretezza e meno vis polemica". Serena Boresta di Fratelli d’Italia invece ha confermato la validità delle repliche di Ast.

Solidea Vitali Rosati