"I politici hanno fallito, votiamo solo under 35"

"L’attuale classe politica ha fallito, mandiamoli tutti a casa e votiamo solo under 35". La ‘rivoluzionaria’ proposta è del direttore dell’ufficio diocesano per i Problemi sociali e per il Lavoro, Gabriele Darpetti che, oltre agli elettori, si rivolge ai partiti. "Mettano capolista i giovani sotto i 35 anni: io voterò chi avrà il coraggio di farlo" "Sicuramente – prosegue Darpetti – i giovani avranno una sensibilità ambientale più sviluppata e sapranno affrontare, perché lo vivono sulla loro pelle, il tema dei lavori precari e mal pagati e la mancanza di servizi per le giovani coppie, per invertire la curva demografica e soprattutto non avranno le incrostazioni mentali che si portano dietro gli adulti". Tra i protagonisti della summer school socio-politica, promossa dalla Diocesi (alla seconda edizione di luglio hanno partecipato 35 giovani, sotto i 28 anni, provenienti da tutta Italia), Darpetti fa notare come "siano tanti i giovani migliori di quello che noi pensiamo. Se vogliamo un cambiamento nelle politiche nazionali e locali, dobbiamo sostituire le persone: nessuno di quelli che ci ha amministrato sino ad ora sarà in grado di riformare se stesso".

Darpetti è consapevole del rischio di affidare ai giovani il futuro del Paese "perché non tutti saranno preparati come quelli incontrati alla summer school, ma non c’è cambiamento senza rischio. E comunque cosa abbiamo da perdere? Si può fare peggio di chi in questi ultimi tre anni (si potrebbe andare ancora più indietro) ha avuto in mano le sorti del Paese?". Darpetti elenca le cose non fatte: "Non è stata avviata nessuna vera transizione ecologica, ancora mancano i decreti per avviare le comunità energetiche, mentre si riattiva la centrale a carbone di Traquinia; non è stata attuata nessuna vera riforma strutturale e non sono state completate quelle già impostate, come quella del terzo settore che risale al 2017; non è stata affrontata la modifica del mercato del lavoro lasciando erodere il potere d’acquisto dei salari, ultimi in Europa; non ci sono stati interventi per contrastare le crescenti diseguaglianze, con l’aumento dei poveri; non ci si è impegnati per fermare diplomaticamente la guerra in Ucraina, anzi si è approfittato per aumentare le spese militari; non c’è stata la capacità di cambiare l’indicatore del Pil, quando tutti riconoscono che è uno strumento obsoleto e incapace di misurare il benessere dei cittadini; non sono stati organizzati servizi sociali e sanitari diffusi sul territorio, dimostrando di non aver imparato nulla dall’epidemia da Covid19. Ancora ragioniamo sui nuovi ospedali senza occuparci dell’integrazione socio-sanitaria sul territorio".

Insomma una classe politica che, secondo Darpetti, "non è stata capace neppure di trovare un successore all’attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella, costringendolo ad un secondo mandato". Darpetti dice basta "alla gerontocrazia che non sa più quali sono gli interessi del Paese. Diamo corpo al vento del cambiamento: i giovani sono il presente e serve orea, nel futuro, una nuova classe politica: cominciamo dal 25 settembre".

an. mar.