Green Pass scuola: a Pesaro incontro tra presidi e avvocati

I dirigenti scolastici hanno incontrato i legali per fare il punto sull’applicazione delle nuove norme "La carta verde va esibita, non ci sono alternative. E i genitori andranno controllati con l’applicazione"

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In epoca di pandemia e controlli da green pass come inziare al meglio l’anno scolastico? Scambiando due parole con il proprio avvocato. E’ quello che hanno fatto ieri i presidi incontrando i legali dello studio Paolucci e Mariella, referenti dello staff regionale dell’Anp, l’associazione che rappresenta in modo maggioritario nella nostra provincia i dirigenti scolastici. Il confronto, alla fine è durato ben oltre le "due parole". "Dalle 10,30 alle 13, 40 – conferma Silvia Gelardi, presidente provinciale Anp – i dirigenti hanno avuto modo di condividere le prorie esperienze e prevedere una modalità di comportamento coerente nel territorio".

Lavorare tenendo presente i perimetri della norma è pane quotidiano per un dirigente scolastico, ma far fronte ad un contesto normativo che gira più di una girandola è tutt’altra faccenda. Un esempio su tutti? Fino all’8 settembre esibire il green pass era obbligatorio solo per il personale. Dal 13 settembre lo è diventato per chiunque debba o voglia accedere all’interno della struttura scolastica. Quindi anche per i genitori che magari vengono a prendere a scuola il proprio figlio. "I genitori ed esterni non essendo su piattaforma – osserva la preside della Leopardi, Lucia Nonni – saranno da controllare con app. Ma non sarà un problema. Qualche intoppo ci sarà se alcuni genitori vengono a scuola senza green pass ad esempio per anticipare l’uscita del figlio. A quel punto sarà il bidelload accompagnarlo direi, fino al genitore, all’esterno dove l’obbligo green pass non c’è". Infatti la consulenza degli avvocati Lucia e Giorgio Paolucci, presenti ieri all’incontro organizzato da Anp, ha ricordato che le pertinenze esterne delle scuole offrono un margine di elasticità. "Poiché tutte le scuole non hanno le stesse disponibilità di spazi esterni – osserva l’avvocato Paolucci – occorrerà anche la buona volontà e collaborazione da parte delle famiglie che si presenteranno senza Green pass". Anche perché alternative all’esibizione del green pass, la legge non ne dà. Ecco perché tra le domande più ricorrenti c’è quella riguardo un semaforo che risulti ancora rosso, nonostante il dipendente abbia fatto il tampone che è risultato negativo, ma che non è stato ancora aggiornato dal sistemone centrale. "Il testo dell’ultimo decreto è molto chiaro – ha spiegato Lucia Paolucci –. Il green pass va esibito. Non basta dichiarare di averlo fatto. Quindi ogni certificazione alternativa non è valida ai fini dell’accesso a scuola. Il dipendente si troverà senz’altro più tutelato se riesce a fare il tampone in tempo per entrare a scuola direttamente col verde. Il dirigente potrà far entrare in servizio il dipendente solo dopo che il sistema dia il verde. E’ difficile far combaciare gli orari". Per Gelardi: "Lavorare è già complesso, ma farlo con il rischio di essere diffidato per ogni aspetto è fastidioso e pesante". Al preside Lisotti abbiamo chiesto cosa lo preoccupi di più. E lui ridendo: "la mia salute". Provata non dal Covid, quanto dalle molestie burocratiche, chiaro.

Solidea Vitali Rosati