SOLIDEA VITALI ROSATI
Cronaca

I tartassati dell’Imu . Padre divorziato deve pagare ma non abita con figli ed ex moglie

Il lettore Di Russo chiede: "E’ giusto? Perché da un anno all’altro?". Risponde la consigliera Fd’I, Canciani: "Pesaro interpreta la legge. in modo restrittivo. Non è condivisibile. Altri Comuni non l’hanno fatto".

Il lettore Di Russo chiede: "E’ giusto? Perché da un anno all’altro?". Risponde la consigliera Fd’I, Canciani: "Pesaro interpreta la legge. in modo restrittivo. Non è condivisibile. Altri Comuni non l’hanno fatto".

Il lettore Di Russo chiede: "E’ giusto? Perché da un anno all’altro?". Risponde la consigliera Fd’I, Canciani: "Pesaro interpreta la legge. in modo restrittivo. Non è condivisibile. Altri Comuni non l’hanno fatto".

Un padre divorzia dalla moglie e rispettando la sentenza del giudice, va a vivere in un’altra casa perché in quella comprata in comunione dei beni con l’ex moglie possano vivere lei e i due figli. L’ex moglie dal momento che vi risiede è esentata dal pagare l’Imu; lui ha scoperto che non ha più diritto all’esenzione nonostante non vi abiti, cioé non tragga alcun beneficio dall’avere quell’abitazione. L’Aspes gli ha chiesto di pagare il suo 50% dell’Imu, essendo comproprietario dell’immobile. L’uomo è molto ligio e ha scoperto di dover pagare l’Imu dopo aver chiesto chiarimenti: a gennaio lo stesso funzionario dell’ufficio tributi ha detto che lui sarebbe stato esentato come del resto lo era stato in passato, ma in area di dichiarazione dei redditi e scadenza dell’Imu, rifacendo la stessa domanda, per scaramanzia, lo stesso funzionario, purtroppo gli ha risposto in modo opposto. Cosa è successo? Un cambio della normativa di riferimento. Se fino al 2024 non doveva nulla, dal 2025 dovrà pagare l’Imu anche se non abita in quella casa.

"E’ giusto? – chiede Marcello Di Russo rimasto invischiato tra i mille codicilli e le evoluzioni normative –. Ho sempre pagato in vita mia, ma vorrei conoscere il principio per cui mi viene chiesto di pagare. Nel regolamento comunale non ho trovato la ragione". Abbiamo chiesto di sciogliere il nodo a Cristina Canciani, consigliere comunale di Fratelli d’Italia. "Mi dispiace per il contribuente, ma la risposta data dall’ufficio tributi di Aspes è corretta – osserva Canciani –: il signore è tenuto a pagare. Mi sento di commentare che con le nuove dinamiche coniugali e sociali che il pagamento di una imposta per chi non usufruisce di un beneficio proprio per le dinamiche familiari, non è del tutto condivisibile".

Canciani che cosa intende? "Mi spiego meglio. Aspes per conto del Comune di Pesaro intende la norma in modo restrittivo e solo di recente, a differenza di altri Comuni che non lo hanno fatto. Si riconosce l’esenzione solo in caso di figli minorenni e di figli disabili. Mentre, sul lato pratico, ai fini della sostenibilità dell’imposta in assenza del godimento di un beneficio, l’esenzione dovrebbe valere, a mio avviso, fino a quando i figli non diventino autonomi economicamente. Molti sono stati i Comuni che, alla luce della norma introdotta, hanno richiesto il pagamento dell’imposta al raggiungimento della maggiore età dei figli. Mentre altri non l’hanno fatto". Quale è il principio generale? "L’aggiornamento della normativa in materia di Imu mira ad una sempre maggiore equiparazione tra coniugi e conviventi di fatto – spiega Canciani –. Quindi mentre prima del 31 dicembre 2019 si parlava di “coniuge assegnatario”, la normativa ora parla di “genitore affidatario”. Secondo quindi la normativa vigente dal 2020, l’assimilazione all’abitazione principale viene circoscritta alla sola ipotesi in cui l’ex coniuge o il componente dell’unione civilesia “affidatario dei figli”. Le disposizioni in merito all’assegnazione della casa familiare riguardano i figli minori e i figli maggiorenni con disabilità grave. Pertanto, in presenza di un figlio maggiorenne, non economicamente autosufficiente il mantenimento nella casa familiare sarebbe in ragione degli obblighi patrimoniali dei genitori, ma ciò non sarebbe più oggetto di esenzione Imu. Ma chiedo perché si opera a sfavore del cittadino? Perché questo cambio di passo visto che la norma è in vigore dal 2020?".

Solidea Vitali Rosati