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Il 5 per cento dei neonati è prematuro

Il Santa Maria della Misericordia di Urbino celebra la Giornata mondiale della prematurità 2023, con iniziative nelle città e negli ospedali. Il tema è il contatto pelle a pelle per ogni neonato, per garantire loro cure ospedaliere, follow-up e l'aiuto dei genitori. Un lavoro di squadra per migliorare le cure ai piccoli neonati.

Il 5 per cento dei neonati è prematuro

"Gesti semplici, grandi risultati: contatto immediato pelle a pelle per ogni neonato ovunque", questo è il tema della Giornata mondiale della prematurità 2023, che si è celebrata venerdì e a cui, anche quest’anno, ha aderito pure il Santa Maria della Misericordia di Urbino. Un momento che ha visto iniziative nelle città, con monumenti e palazzi illuminati di viola (colore simbolo della sensibilizzazione verso questo tema), e negli negli ospedali, dedicato ai nati prematuri e alle loro famiglie: "Nel 2022, nelle Marche sono nati più di 400 prematuri, circa il 5 per cento dei nati totali, percentuale che si è mantenuta anche nel reparto di Ostetricia di Urbino – spiega la dottoressa Emanuela Lanfranchi, direttore dell’Unità operativa complessa di Pediatria e Neonatologia –. Sentiamo la necessità e il dovere di attivarci affinché tutti i bambini del mondo, in qualsiasi paese siano nati, possano continuare a ricevere l’assistenza di cui hanno bisogno per sopravvivere e affinché i neonati più fragili, come i prematuri, per i quali la vita rappresenta da subito una grande sfida, percorrano questa strada in salita confortati dai propri genitori, oltre che dall’aiuto di neonatologi e infermieri. A fronte di un miglioramento progressivo dei tassi di sopravvivenza, i neonati pretermine sono gravati da un alto tasso di morbidità e richiedono cure ospedaliere a volte intensive e lunghe e un attento follow-up dopo la dimissione. In questo percorso difficile, i genitori rappresentano un’unità di cura imprescindibile: per questo, il claim della Giornata mondiale, per il 2023, è il tema dell’abbraccio, il contatto pelle a pelle, che deve essere garantito a tutti. Il lavoro di squadra che si sta portando avanti a Urbino, insieme a medici, infermiere, ostetriche e genitori, vuole rappresentare la strada per migliorare sempre più le cure che garantiamo ai nostri piccoli neonati".

n. p.