Il bonus Tari va a 2.350 famiglie "Trovati 240mila euro in più"

Il Comune pagherà due rate su tre ai contribuenti che avevano i requisiti per partecipare al bando . Ne resteranno fuori 250: "La maggior parte esclusa perché risultava non in regola con i versamenti"

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Missione compiuta: 2.350 famiglie pesaresi avranno la Tari, tassa per lo smaltimento dei rifiuti, per tre quarti pagata dal Comune. Costi quel che costi: tanto che per mantenere la parola data ai contribuenti che hanno fatto domanda, la giunta Ricci ha intercettato, in bilancio, ulteriori risorse da aggiungere ai 230mila euro già previsti a copertura di un provvedimento più unico che raro nella storia cittadina. Il colpo di reni – è il caso di dirlo – da 240mila euro, è stato messo a segno grazie alla determinazione degli assessori Luca Pandolfi (servizi sociali) e Andrea Nobili (bilancio) i quali, dal primo di ottobre, hanno scandagliato ogni possibilità pur di non deludere nessuno dei beneficiari, titolari dei requisiti necessari. I primi 60mila euro dei 230mila aggiuntivi sono frutto di risparmi prodotti dall’assessorato ai servizi sociali. Gli altri 180mila sono una voce della variazione di bilancio pronta per essere portata in Consiglio comunale, il prossimo lunedì.

I beneficiari dell’agevolazione sono risultati 2.350, mentre a provarci sono stati, in totale, 2.600. Gli esclusi – 250, pari al 9,6% del totale dei concorrenti al bando – non beneficeranno del contributo comunale perché carenti nei requisiti e in particolare, la maggioranza di questi è stata esclusa perché morosa, cioé non in regola con i pagamenti Tari delle annualità precedenti al 2022. Insomma alla fine della giostra l’amministrazione sosterrà 2.350 famiglie sborsando 470mila euro di fondi propri. Secondo un calcolo degli uffici comunali "il contributo, attribuito sulla base di tre scaglioni Isee e numero di membri in famiglia – ha spiegato Pandolfi – si aggirà mediamente da un minimo di 140 euro per le famiglie della 1ª fascia (1-2 componenti) ad un massimo medio dell’ordine di 310 euro per quelle della 3ª (5 o più 5 componenti) passando per i 230 euro della 2ª (3-4 componenti)". Non male con i chiari di luna a cui anche il ceto medio non sfugge. E soprattutto non male considerando che il contributo va a limare una tassa altrimenti irriducibile per legge e aggravata dai rincari imposti col subentro di Arera nella regolazione tariffaria nel ciclo dei rifiuti. Insomma, in questo caso è giusto riconoscere alla giunta Ricci di aver quadrato il cerchio. Difficilmente, il provvedimento potrà essere replicabile, o almeno non lo sarà l’anno prossimo, a causa delle fosche prospettive dettate dal caroenergia e dall’inflazione, fattori che hanno forte capacità di ingessare il bilancio comunale. Unico neo del provvedimento è stata la comunicazione: la gestione di 2600 domande, tutte da verificare prima di stabilire i beneficiari, incrociando i dati in possesso di due assessorati, è stata complicata.

Tanto complessa da generare dubbi e incertezze nei cittadini, candidatisi all’agevolazione. Ieri gli assessori – Pandolfi e Nobili – hanno ribadito che nessuno, tra coloro che non è rientrato nei beneficiari e non ha pagato le rate di ottobre e novembre incorrerà in more e tantomeno sarà rincorso al pari di un evasore. I 250 esclusi dal contributo avranno tempo fino al 31 dicembre per versare la propria Tari. Gli unici ad essere raggiunti dalla comunicazione comunale saranno proprio i 250 esclusi dal beneficio. Gli altri non dovranno fare altro: per l’amministrazione, pagata la prima rata al 16 settembre 2022, non dovranno versare altro. "A chi, pur avendo fatto domanda del contributo – ha detto Nobili –, ha pagato le rate di ottobre e novembre 2022 e poi è risultato beneficiario, l’amministrazione comunicherà come al contribuente verrà ridata la quota: stiamo studiando questa modalità con gli uffici comunali".

Solidea Vitali Rosati