Il Bonus vola, così i prezzi delle materie prime

Cna fa il punto sulle ristrutturazioni edilizie: "Aziende in difficoltà, alcune costrette ad acquistare impalcature e ponteggi in Slovenia"

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I numeri dicono che solo il 5 per cento degli interventi edilizi riguardano il bonus 110 per cento. La gran parte delle opere riguarda invece il rifacimento delle facciate dei palazzi. "E la grande mole di lavoro è soprattutto concentrata – dice Fausto Baldarelli, responsabile della Cna per l’edilizia – sulle due grandi città e cioè Pesaro e Fano. E devo dire che dopo una fase di difficoltà iniziale molto evidente, ora Pesaro si sta rimettendo in linea e l’apparato burocratico sta iniziando a procedere bene. Stessa cosa sta succedendo anche a Fano. La sommatoria di questi problemi ha portato ad una serie di ritardi. C’è poi anche un altro problema – continua Baldarelli – ed è legato al fatto che le nostre imprese edili non sono in grado di fare da banca per cui, per le asseverazioni dei progetti, una bella spinta per accelerare le opere dovrebbe arrivare anche dalla banche".

Il quadro non è bellissimo ma nemmeno bruttissimo perché stando ai sindacati le iscrizioni e la massa salari alla Cassa Edile provinciale sono aumente del 30 per cento. Ma a pesare non c’è solamente la burocrazia, perché inizia a scarseggiare la manodopera ed anche le imprese "ed alcune imprese sono costrette ad acquistare ponteggi e impalcature in Slovenia – continua Baldarelli –. Per le oltre 6mila imprese di costruzioni e impiantistica della provincia l’impennata delle richieste sta provocando non poche difficoltà soprattutto nella programmazione degli interventi e nella definizione di un calendario e di un prezziario che possa essere rispettato vista la continua rincorsa dei prezzi e la difficoltà a reperire le materie prime".

Stando alla Cna la classifica degli interventi è questa: pressoché al palo il superbonus 110% con un 5% sul totale. La parte del leone spetta al bonus facciate che copre il 55% del totale per un importo medio che va da 12 ai 18mila euro, ma la scadenza è stata fissata, se non ci saranno proroghe, al 31 dicembre. Segue con il 25% l’efficientamento energetico (caldaie, impianti termici, solare termico e infissi) che prevede una defiscalizzione del 65% con importi medi che oscillano tra i 10 e i 15mila euro. Al terzo posto con un 15% sul totale, il bonus ristrutturazioni con recupero fiscale del 50%, e qui l’importo medio varia tra i 35 e i 40mila euro.

Per Moreno Bordoni segretario provinciale della Cna si è davanti "ad un boom per il settore che torna a viaggiare su livelli pre-crisi ma ci auguriamo che bonus e agevolazioni possano essere mantenute anche per i prossimi anni e che, in qualche modo, si possa normalizzare la consegna delle materie prime ed arrestare la corsa agli aumenti. Si tratta di fattori che incidono pesantemente e mettono in difficoltà le imprese e rischiano di vanificare anche gli effetti positivi delle misure di agevolazione fiscale". Sindacati invece poco preoccupati per il fatto che possano mancare uomini e imprese nel settore, fattore questo che potrebbe favorire la penetrazione della malavità. "Con l’introduzione del Durc che detta i parametri, i tempi e l’impiego della manodopera per una costruzione, il problema del lavoro nero e sottopagato ora non si pone più", dice Gianluca Di Sante della Cgil edili.