Il bronzo di Tonino Benelli. Monumento lontano dal museo. Lo spazio è occupato dall’Avis

La grande fusione nel rondò dopo il ponte sul Foglia. "Non abbiamo i soldi per invertire le posizioni", dicono in Comune. Malandrino di FdI non ci sta: "Presento un’interrogazione".

Il bronzo di Tonino Benelli. Monumento lontano dal museo. Lo spazio è occupato dall’Avis

Il bronzo di Tonino Benelli è stato già collocato. L’inaugurazione è prevista domenica. Ma è polemica

La scultura in bronzo di Tonino Benelli è già stata posizionata. Dove? Davanti alla sede che ospitava la fabbrica e dove c’è anche il museo Benelli? No. Il basamento dove è stata già collocata la fusione è nella rotatoria dopo il ponte sul Foglia, verso Rimini. Benché l’amministrazione affermi: "Davanti alla fabbrica era il posto ideale, ma non ci sono i soldi per spostare la scultura dell’Avis in largo Tre Martiri". Fine della storia "e ci siamo messi ormai l’anima in pace", dicono al motoclub che ha partecipato, assieme all’amministrazione e ai cinesi della QJ a realizzare questa fusione che vede Tonino Benelli sopra una moto da corsa. Inaugurazione che avverrà domenica prossima intorno alle 12 e che vedrà la partecipazione delle autorità locali anche del presidente dell’Asi Alberto Scuro. E la famiglia che dice? "Certo che era meglio se fosse stata collocata davanti a dove c’era la fabbrica, ma comunque ringraziano per il ricordo fatto a mio nonno", dice la nipote Raffaella. Chi non si mette il cuore in pace è Daniele Malandrino, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, che ha intenzione di presentare una interrogazione. Scrive Malandrino: "Dopo aver buttato soldi in attività fallimentari come i gonfiabili o in progetti irrealizzabili come la Rambla, Pesaro non trova soldi per una operazione che andrà a valorizzare una bella e importantissima storia della città? La rotatoria tra viale Mameli, via Belvedere i via del Monaco, dove c’è ora il monumento dell’Avis si presterebbe perfettamente all’uopo e il monumento dell’Avis potrebbe essere spostato in luogo che che valorizzi ugualmente l’importantissima funzione sociale svolta dall’associazione. E spero – conclude – che non sia vera la voce che parla di una questione di soldi".