Il caldo insistente erode le riserve idriche

A settembre solo 28,3 millimetri. Il deficit mensile di quasi -60,8 inizia ad intaccare le abbondanti piogge terminate a giugno

Il caldo insistente erode le riserve idriche

Il caldo insistente erode le riserve idriche

30 settembre 1866

Il mese può dirsi molto piovoso, avendo data la somma di mm 258,9, che è quasi doppia della media ottenuto da 5 anni. Sarà stato un compenso alla grande siccità dei mesi passati

Alessandro Serpieri,

Registri Osservatorio

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Dalla nota del registro del 30 settembre 1866 si evince che il mese di settembre, almeno nell’Ottocento, fosse molto piovoso, intorno ai 130 mm di media, ma anche allora si registravano estati siccitose. Andando ancor più indietro nel tempo un documento molto interessante è il diario dell’ultimo Duca di Urbino, Francesco Maria II Della Rovere, nel quale sono riportate molte notizie sull’andamento delle condizioni meteorologiche.

Allora la prima neve settembrina sull’Appennino non destava stupore, troviamo i monti imbiancati nel 1594, neve a Gubbio il 27 settembre del 1601, nel 1611, 1619 e 1621, ma anche le prime brinate in città. L’inverno era anticipato sì ma anche tardivo, non mancava la neve sui monti anche a maggio e giugno, eravamo in piena PEG (Piccola Era Glaciale) collegata forse anche alla corrispondente bassa attività solare. Nel nuovo millennio settembre è ormai un mese dalle prevalenti caratteristiche estive, i 2,30°C oltre la media sarebbero stati impensabili un secolo e mezzo fa, con ben 25 giorni di alta pressione africana che ha eretto un muro granitico e invalicabile per le timide incursioni perturbate che hanno fatto breccia solo 2 volte nella seconda metà del mese.

Pochi i 28,3 mm raccolti in 4 giorni piovosi, appena un terzo di quelle attese. Stiamo ancora usufruendo del forte surplus precipitativo che si è interrotto a giugno quando eravamo al 172% rispetto alle attese, ma che si sta erodendo, oggi siamo intorno al 130% e al momento le previsioni non ci danno conforto. Già, il mese di ottobre appena iniziato sta proseguendo l’andamento estivo in maniera ancor più sorprendente e i modelli matematici continuano a posticipare l’arrivo di condizioni autunnali, almeno fino a metà mese. Ma di questo ci occuperemo nel prossimo Barometro.

Tornando a Serpieri (1823 - 1885), la sua attenzione all’andamento dei raccolti del mese di settembre la ritroviamo anche nelle cartoline agrarie che puntualmente redigeva ogni 10 giorni per l’allora Ministero dell’Agricoltura. Settembre 1884 è stato l’ultimo mese della sua attività in Urbino, ma il prossimo allontanamento dalla città non lo ha distolto dai suoi doveri, ecco le ultime 2 comunicazioni: “Umidità e freddo impediscono la diseccazione del mais e contrariano la buona maturazione delle uve. Si notano alcune viti, per fortuna assai rosse, che dopo messi i grappoli hanno perduto tutte le foglie. 10 giorni dopo: Venuto il sospirato bel tempo. Ma le uve non maturano bene. Si torna a sperar bene nel mais“.