Il cantiere, la variante, l’agrivoltaico Su Seri gli strali dell’ex senatrice Pd

Francesca Puglisi attacca duramente l’amministrazione fanese. "L’ho sostenuta ma sta deturpando la città"

Il cantiere, la variante, l’agrivoltaico  Su Seri gli strali dell’ex senatrice Pd

Il cantiere, la variante, l’agrivoltaico Su Seri gli strali dell’ex senatrice Pd

di Anna Marchetti

"Per chi, da Roma o da Bologna, torna a Fano dopo una stagione, la nuova costruzione al porto è un vero shock". Ad esprimere sconcerto per il cantiere navale in costruzione – e non solo per quello – è l’ex sottosegretario e ex senatrice Pd Francesca Puglisi, che ha sintetizzato il suo disappunto in un post pubblicato ieri su Facebook: "Una costruzione che incombe sul mare e copre tutto – scrive –. Si dirà che il porto è zona artigianale e che nel cantiere saranno fabbricati super yacht, che porteranno lavoro. Ma una forza di sinistra dovrebbe governare sapendo coniugare sviluppo, lavoro e rispetto dell’ambiente e del paesaggio. L’ultimo dei fattori evidentemente non interessa".

E ancora Puglisi: "Mi dicono i residenti che l’agrivoltaico è in procinto di devastare le colline e le pianure fanesi, la strada di Gimarra a due corsie di marcia passa davanti al Carmine, alberi tolti ovunque. In compenso giace nella zona dell’ex zuccherificio da alcuni anni un’opera incompiuta di altre tonnellate di cemento. Ovviamente tutto fa il paio con l’anfiteatro romano nel centro storico attorno al quale anni fa fu costruito un condominio con annessa galleria commerciale. A Pasqua i turisti non sono potuti entrare a visitare gli scavi romani perché chiusi, mentre la passeggiata della Sassonia resta piena di buche e sterpaglie. Unica opera fatta in questi anni, è il ripristino della rosa dei venti".

Conclude l’ex viceministro: "Se a Bologna governassimo così i cittadini ci inseguirebbero coi forconi. A me quando torno a casa piange il cuore e bolle il sangue". "Comprendo – argomenta Puglisi – le necessità di sviluppo economico di un territorio che, però, vanno coniugate con il rispetto dell’ambiente e del paesaggio. Il turismo è una delle leve economiche di questa città che dispone di un mare, dal punto di vista della qualità delle acque, migliore della costa romagnola, ma ha anche tanti alberghi, grandi e piccoli, chiusi da anni. E’ vero che sono di proprietà privata, ma una città si governa anche con la collaborazione e la compartecipazione dei privati. Anzi, si fanno i cantieri per la produzione di mega yacht e poi non c’è un numero sufficiente di alberghi per ospitare le persone che arriveranno in città".

"Mi ricordo gli anni in cui le squadre di basket che giocavano a Pesaro ma soggiornavano all’hotel Elisabeth, mentre ora sembra avvenire il contrario. Inoltre da quando c’è Passaggi Festival, la notorietà di Fano è aumentata in modo esponenziale, ma manca una visione complessiva della città e del suo sistema di sviluppo territoriale che tuteli il mare, le colline e l’entroterra: non si può privilegiare un settore e distruggerne un altro". Infine, l’affondo: "Sono stata una estimatrice di Seri, quando ero in Parlamento ho anche dato una mano per far arrivare i fondi per la difesa della costa, ma ora dispiace trovarsi di fronte a scelte che deturpano la bellezza di Fano, una delle poche città rimaste in mano al centrosinistra, in una Regione governata dal centrodestra. Prima delle primarie, è bene che il Pd e la coalizione facciano chiarezza sul futuro progetto di sviluppo della città. Per vincere – conclude – serve un candidato sindaco di rottura, dirompente e con serie chance di successo".