"E comunque ancora non ci è arrivato niente. Degli atti richiesti alla Fondazione Pescheria nemmeno l’ombra". Lo contesta la consigliera di centrodestra Giulia Marchionni "dopo che il Comune di Pesaro ha intimato al direttore generale Silvano Straccini di evadere la nostra richiesta documentale inoltrata lo scorso 17 settembre, non ci è stato recapitato quello che abbiamo chiesto. Per legge ci sarebbero dieci giorni di tempo per rispondere alle istanze formulate dai consiglieri comunali. Sono passati quasi due mesi e i buchi neri nella documentazione che ci è stata fornita non sono stati colmati". Prosegue il braccio di ferro tra Comune e Fondazione Pescheria a proposito della richiesta di accesso agli atti relativa a un approfondimento su contratti, preventivi, pagamenti, fatture, verbali del Cda e dell’organo di revisione. E’ un braccio di ferro decisamente inusuale visto che il presidente della Fondazione e il vicesindaco del Comune coincidono nella stessa persona di Daniele Vimini e tra Comune e Pescheria è in vigore una convenzione di lunga data.
Il centrodestra ha chiesto di visionare un nutrito elenco di documenti e, non avendo ricevuto risposta, il Comune ha fatto propria l’istanza inviando il 12 novembre un sollecito e chiedendo di "dare tempestiva evasione" a quanto richiesto. "Siamo abbondantemente fuori tempo massimo – osserva la consigliera Marchionni –. Il 17 settembre abbiamo protocollato l’istanza di accesso agli atti, il 27 settembre la dottoressa Paola Nonni, vicesegretaria generale del Comune, ci ha invitato a riformularla poiché considerata frutto di ‘strategie ostruzionistiche’. Abbiamo risposto a questa obiezione con un parere del 9 ottobre in cui abbiamo specificato che la nostra richiesta non poteva essere modificata né ignorata perché susseguente ad un primo accesso su cui nessuno aveva avuto nulla da eccepire".
"A questo parere – prosegue Marchionni – la vicesegretaria non ha opposto alcuna contestazione. Anzi, ci ha invitato a prendere contatto diretto con Silvano Straccini che abbiamo incontrato il 30 ottobre. Un incontro di poco più di mezz’ora durante il quale avevamo trovato, apparentemente, un accordo consistente nel fatto che i verbali del Cda e dell’organo di revisione ci sarebbero stati dati almeno a partire dal 2021. E invece nessuno ha visto neppure quelli. Sul resto invece siamo rimasti fissi sulla nostra posizione e non abbiamo fatto sconti, perché vogliamo vederci chiaro su ogni aspetto. Non ci basta la documentazione parziale che abbiamo ricevuto. Noi vogliamo tutto e la Fondazione Pescheria continua a omettere dati importanti. Ci chiediamo perché, malgrado il sollecito formale del Comune, continui a non rispondere alla nostra richiesta. Continueremo a chiedere e coinvolgeremo anche l’autorità giudiziaria e di governo se necessario".