Il caso sotto i riflettori Moneti, lo sfratto slitta ma è questione di ore Traballa l’ipotesi Loreto

Sesto ordine di sgombero, domani. "Chiediamo un altro mese. La proprietaria della nuova casa tentenna". Grande clamore mediatico.

Il caso sotto i riflettori  Moneti, lo sfratto slitta  ma è questione di ore  Traballa l’ipotesi Loreto

Il caso sotto i riflettori Moneti, lo sfratto slitta ma è questione di ore Traballa l’ipotesi Loreto

di Elisabetta Rossi

Niente sgombero neppure ieri mattina. Ma è solo questione di ore. E intanto anche la soluzione della casa offerta dall’anziana pesarese sembrerebbe a rischio. Si complica ancora di più il caso della famiglia Moneti che ieri mattina non ha di nuovo liberato l’abitazione di Soria finita all’asta e rivendicata – legittimamente - dalla nuova proprietaria. L’ordine di sgombero è però slittato a domani, alle 11.

Dopo cinque rinvii, la sesta volta sembra ormai quella decisiva. Ci sarà la Polizia a eseguire, se necessario, in modo forzato l’ordine del Tribunale. Giuseppe Moneti, padre di Alessandro, il giovane agricoltore finito in carrozzina dopo essere stato travolto da un pirata della strada il 25 maggio 2014, ha ribadito che non sono pronti. "Non so quello che faremo – spiega a giornalisti e cameramen davanti all’ingresso dopo aver finito il collegamento con la trasmissione Rai, Storie Italiane – di sicuro non abbiamo una casa in cui andare". E lancia un appello alla nuova proprietaria chiedendo di concedergli ancora un mese. Nel frattempo sembra che l’anziana pesarese che ha deciso di dare la sua casa ai Moneti, non sia più nella possibilità o volontà di farlo.

"Fatichiamo a decifrare anche lei – continua Giuseppe – Abbiamo un contratto firmato, saremmo dovuti entrare il 15 maggio per fare delle modifiche, ma lei è andata in difficoltà, le sono sfumate alcune soluzioni abitative. Ora è a Roma. Ma se non trova alternative, non potrà lasciarci la sua casa". L’anziana, che si chiama Fernanda, è una parente dei Moneti. "È la zia di mia cognata – aggiunge – forse le abbiamo messo pressione anche noi visto lo stato in cui ci troviamo e lei, che ha una certa età, si è destabilizzata. Spero che tutto rientri".

E il Comune? "Ci ha detto di aver fatto tutto quello che poteva ma che per il momento non ha posti liberi per noi. Andare in albergo? Abbiamo il problema della mobilia. Non vogliamo dividerci come famiglia. Vogliamo stare insieme. Ma a Pesaro, le case non ci sono". E la vostra casa a Villa Ceccolini dove vive suo padre? Perché non può essere una soluzione in questa emergenza? "Non ci staremmo, sono poche stanze dove dovremmo vivere in 6. Ecco perché chiediamo alla nuova proprietaria di aiutarci". E, caso nel caso, c’è anche stato spazio per una querelle via internet nata su un equivoco. Il custode giudiziario, l’avvocato Alberto Pratelli, aveva inviato una mail ai colleghi Peruzzini e Buffoni venerdì Santo, con data e orario dello sgombero. Messaggio concluso con gli auguri di Buona Pasqua ai legali. Per conoscenza, la Peruzzini ha girato la mail anche ai Moneti. E Alessandro si è inalberato per quegli auguri, avvertendoli come irriverenti visto il caso. Così ha risposto con un "Buona Pasqua" seguito da una parola poco educata. Ma ieri Giuseppe e Pratelli si sono chiariti.