"Il circolo Arci non deve morire"

Tre universitari si sono rimboccati le maniche e per ora tengono in vita bar e impianti ricreativi di Casinina

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CASININA (Sassocorvaro Auditore)

Ogni paese, come ogni quartiere, ha un luogo del cuore. Un posto dove ci si incontra e si cresce, oltre la piazza. Dove le serate iniziano o finiscono, una tappa fissa. Ma anche dove ci si incontra ad ogni età. Spesso questo luogo è un bar o un circolo. Anche a Casinina la cosa non è diversa. Ma cosa succede se per un qualche motivo non c’è più chi lo gestisce quel locale?

Qui è accaduto che tre ragazzi lo hanno preso in autogestione. Hanno poco più di 20 anni e sono Martina Andruccioli 26 anni e laureata in English and American studies; Luca Guerra di 25 anni laureato in International management e Andrea Garcia, anche lui 25 anni, laureato in Economia e management.

Una volta si autogestivano le aule universitarie, voi invece dall’Università avete preso in autogestione un bar. O meglio, un circolo Arci, cosa significa?

"Le associazioni sono state tra le ultime attività a ripartire e purtroppo il vecchio gestore del bar dell’Arci ha dovuto lasciare per motivi personali. In questa difficile situazione ci siamo mossi da volontari per far sopravvivere l’associazione, che rischiava di chiudere per le tante spese a cui far fronte".

L’Arci di Casinina è sempre stato un punto di ritrovo per i giovani del paese e non solo. Anche grazie ai campi di bocce un luogo di socialità per ogni età. Attualmente era senza gestione, ma i tre lo traghettano in attesa di trovare un gestore.

Come sta andando?

"Stiamo gestendo il bar e contemporaneamente cerchiamo di organizzare attività per l’estate. L’obiettivo è di mettere assieme giovani e non, come l’Arci fa da anni. C’è tantissimo lavoro da fare ma sta andando bene. Lo capiamo anche dal fatto che numerosi soci volontari stanno offrendo il loro aiuto".

Sono arrivate proposte? La nuova campagna tesseramenti come è andata?

"Sì, stiamo iniziando a raccogliere le prime proposte che valuteremo con il direttivo, nel frattempo siamo aperti a ulteriori candidature. Riguardo le tessere, siamo piacevolmente sorpresi. La risposta è stata molto incoraggiante".

Cosa significa gestire un Arci e cosa deve sapere chi lo prenderà dopo di voi?

"Gestire il bar di un circolo Arci non è dissimile dal gestire una normale attività col vincolo di somministrazione esclusiva dei soci. Ciò comporta il doversi interfacciare in modo continuativo ed integrato col direttivo dell’associazione culturale, garantendo la fruizione degli spazi del circolo ai soci. Questa attività, oltre ad avere i margini per garantire una normale entrata economica, può inoltre garantire un’occasione di arricchimento sociale e culturale".

Avete pensato che possa diventare il vostro lavoro?

"Quando si è paventata l’opportunità di partire con l’autogestione del locale bar il nostro entusiasmo e la voglia di non vedere una realtà a noi cara scomparire ci ha portato ad intraprendere questa iniziativa, pur avendo sempre ben chiara la consapevolezza che sarebbe stata una fase di transizione per la realtà associativa, utile a far vedere di essere una realtà viva e dinamica. Quindi non è nei nostri piani futuri farne un lavoro vero e proprio, ma speriamo che chi arriverà dopo di noi riesca in questo intento".

Francesco Pierucci