Il Comune non ha i soldi per un altro centro estivo

Famiglie deluse dopo l’incontro con l’assessore Murgia. Sembra incredibile, ma non c’è niente da fare per l’esercito di bambini esclusi

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Fumata nera: non ci sono i soldi per aprire un nido estivo in più. E’ quanto emerso ieri dall’incontro tra l’assessore Camilla Murgia e il gruppo dei presidenti dei comitati di gestione delle scuole comunali (nidi e infanzia). Dopo oltre due ore di “ritiro“ nel salone del Centro Idea di via Cefalonia i genitori che in tre giorni hanno raccolto 134 firme per sensibilizzare l’amministrazione comunale e dare una risposta a 360 bambini esclusi dal servizio, sono usciti con la delusione stampata sul volto e poco più di un pugno di mosche. "L’assessore ha detto che più di quanto il Comune ha fatto non si potrà fare. La mobilitazione sarà di stimolo per il prossimo anno. Di aprire una struttura aggiuntiva non se ne parla – osserva Veronica Gasparri, genitore tra i promotori della raccolta di firme –. Chi è rimasto fuori, a meno che non ci sarà qualche rinuncia, resterà fuori. L’assessore ci ha spronato a sensibilizzare le famiglie: chi non ha veramente bisogno, a fronte di questa carenza, dovrebbe rinunciare a favore dei più fragili". Gasparri è proprio molto delusa. "So quanto è importante per i genitori trovare già da ora una soluzione. Le famiglie sono letteralmente disperate".

La cosa è talmente vera che mentre si svolgeva la riunione in via Cefalonia, in redazione si è presentato Lorenzo Mari, genitore di un bambino tra gli esclusi alla materna, pronto a consegnare le firme raccolte in sostegno della petizione promossa da Gasparri. "Il Comune deve intervenire – dice Mari – i centri estivi privati sono proibitivi: c’è chi chiede anche 200 euro a settimana. Volevo inviare una lettera di lamentela al presidente del Consiglio comunale, poi ho visto della raccolta firme. Probabilmente mio figlio rientrerà con il bonus, ma è la questione di principio che va vinta. Il problema è prioritario: su nidi e materne il Comune deve investire. Alla mia proposta di raccogliere le firme per sensibilizzare il Comune ad aprire una nuova struttura ho trovato una valanga di consensi".

Gasparri ringrazia, ma la vede dura: "L’assessore ce l’ha detto chiaramente che non ci sono i soldi. Il personale non c’entra. Il bilancio, ha detto, è stato chiuso".

Abbiamo chiesto all’assessore Murgia. "L’incontro mi ha dato modo di ascoltare le famiglie – osserva Murgia –. Ho potuto spiegare, direttamente, lo sforzo enorme che non era stato compreso dai genitori. Durante l’incontro si sono resi conto dell’impegno affrontato dall’amministrazione comunale e che ha visto mettere in campo 100mila euro in più rispetto al passato. Questa cifra, che ha permesso di aprire un asilo in più rispetto al previsto, non era stata colta dai genitori. Hanno compreso la logica del bonus 3-6 anni che nell’agevolare l’accesso ai centri estivi privati grazie al contributo comunale, accontenta 170 famiglie. Il bonus darà modo di muovere le liste d’attesa segnate da 250 ragazzi esclusi, attualmente dal servizio di materna estiva. La cosa migliore è stata darci l’obiettivo di ristrutturare e ripensare dei criteri di accessibilità, insieme ai genitori, per il prossimo anno. Tra i genitori ho trovato molta collaborazione. La problematica per quest’anno non è stata risolta, ma certamente lo consideriamo come un punto di partenza per il prossimo anno".

Solidea Vitali Rosati