Il delirio di Michael Alessandrini: "Dio mi ha ordinato di ucciderlo. E sarei pronto a rifarlo ancora"

L’interrogatorio a Villa Fastiggi dell’assassino di Pierpaolo: in cella solo la Bibbia, e non vuole uscire. Aveva preparato una trappola per l’amico: "Ho lasciato la birra in bagno". Poi la raffica delle coltellate.

Il delirio di Michael Alessandrini:  "Dio mi ha ordinato di ucciderlo. E sarei pronto a rifarlo ancora"

Il delirio di Michael Alessandrini: "Dio mi ha ordinato di ucciderlo. E sarei pronto a rifarlo ancora"

Pesaro, 18 marzo 2023 – Lo ha ucciso e lo rifarebbe, alternando davanti ai giudici che lo interrogavano insulti verso la vittima e parole di scherno. Michael Alessandrini, 30 anni, non ha il minimo pentimento per aver ucciso il suo amico Pierpaolo Panzieri, la cui unica colpa è stata quella di aver sottovalutato la pericolositù mista a follia di Alessandrini. Il quale, nell’interrogatorio di ieri in carcere da parte del gip Antonella Marrone, alla presenza del pm Silvia Cecchi, ha dato la sua versione di quella sera, dicendo di aver teso una trappola a Panzieri che lo aveva ospitato in casa sua per cenare insieme in nome dei vecchi ricordi perché amici di infanzia.

"Gli ho detto: Pier, vai in bagno, ti ho portato una sorpresa. Una birra speciale. Un red bull. Ti piacerà". Lo ha visto alzarsi dal tavolo sorridendo, girarsi e andare verso il piccolo bagnetto. Lui lo ha seguito e poi, due metri dopo, gli ha conficcato il coltello nella schiena una, due, tre, dieci, dodici volte, per poi andargli sopra per buttarlo a terra, sferrargli un cazzotto in faccia, un morso ad un dito, e poi tagliargli la gola con altri tre fendenti. E’ questa la ricostruzione dell’omicidio fatta ieri in carcere da Michael Alessandrini, che con lucidità e freddezza, alternando sorrisini di compiacimento per sé stesso e parole senza senso come "l’ho ucciso perché me lo ha ordinato dio o javé" ha risposto alle domande del gip Antonella Marrone che lo interrogava per valutare la sussistenza delle esigenze cautelari. Che ovviamente rimangono più che mai intatte.

Alessandrini ha raccontato i particolari dell’omicidio, con una sprezzante freddezza perché si era sentito provocato dal riferimento alla tromba che suonava. Lui avrebbe intuito che intendeva riferirsi alla ragazza Julia che compare e scompare dai racconti di Alessandrini, il quale ha parlato di non avere prove di una relazione che sarebbe avvenuta alle sue spalle ma il riferimento alla tromba da suonare gli è bastato per darlo per certo: "Javè mi ha ordinato di ucciderlo perché peccatore".

Ad una catenina intorno al collo, Alessandrini aveva una serie di immagini sacre ed ha chiesto al gip: "Io voglio stare in carcere leggendo la Bibbia, questo è quanto ha deciso per me Javè. Non ho genitori, non ho parenti se non il mio dio". L’avvocato difensore Salvatore Asole ha detto "E’ ovvio che dobbiamo sottoporre al più presto il mio assistito ad una perizia psichiatrica e su questo credo che non dubiti nemmeno la procura".

ro.da.