Il festival alla prova della piazza "Ci sarà un’atmosfera speciale"

Stasera il primo dei sei concerti con vere superstar del canto lirico. Il debutto spetta al soprano. Olga Peretyatko: "Una bella responsabilità per me e un grande atto di coraggio per il direttore Palacio".

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di Claudio Salvi

Sei concerti da far tremare i polsi. Il Rossini Opera Festival propone da questa sera una serie di recital con vere superstar del canto lirico. Voci con un’innata inclinazione al repertorio rossiniano e non solo. Il calendario proporrà questa sera Olga Peretyatko (ore 20.30); Nicola Alaimo (10 agosto); Jessica Pratt (14 agosto); Juan Diego Flórez (16 agosto); il trio di buffi Alfonso Antoniozzi, Paolo Bordogna ed Alessandro Corbelli (18 agosto) e Karine Deshayes, al suo debutto al Rof il 19 agosto. Sarà dunque Olga Peretyatko ad aprire i concerti nel teatro allestito in piazza del Popolo. Ad accompagnarla la Filarmonica Rossini diretta da Nikolas Nägele.

Il soprano di San Pietroburgo, da sempre una delle stelle più luminose del Rof, è ospite abituale dei principali festival: Salisburgo, Baden-Baden, Aix-en-Provence, Chorégies d’Orange e dei più importanti teatri di tutto il mondo: Deutsche Oper Berlin, Staatsoper di Berlino, Monaco e Amburgo, Wiener Staatsoper, Covent Garden, Teatro alla Scala, Bolshoi di Mosca, Metropolitan Opera di New York. Nel programma del concerto di questa sera figurano arie tratte da opere di Rossini, Mozart ma anche di Ivanovic Glinka, considerato il Rossini russo. Toccherà a lei inaugurare stasera i concerti del Rof in piazza del Popolo.

"Una bella responsabilità che mi emoziona e onora al tempo stesso e che rappresenta un’occasione per sperimentare una dimensione inconsueta per un festival lirico come il Rof, come quella dei concerti all’aperto".

Eppure in passato ce ne sono stati e con nomi prestigiosi..

"Lo so bene e fanno parte della gloriosa storia del Rof. Ma questa soluzione dettata dell’emergenza, in un qualche modo rappresenta anche una prova per noi e per il pubblico".

Anche se molti cantanti lirici, si sa, non amano molto i grandi spazi all’aperto…

"Non è sempre così. Certo non tutti i luoghi hanno l’acustica dell’Arena di Verona, questo è chiaro. Ma io considero la piazza un posto che può creare un’atmosfera speciale rispetto al teatro. Qui puoi mettere pubblico in più ed avere un’audience maggiore. In questo caso ci sarà ovviamente un minimo di aiuto dell’impianto di amplificazione, che sarà usato in maniera molto discreta. Non ho ancora fatto il soundcheck ma ci sono dei fonici fantastici che restituiranno al pubblico una bella acustica".

Si riparte dopo il lockdown.

"Che è stata per noi tutti una vera catastrofe. E credo che quello che sta facendo Palacio a Pesaro sia una cosa straordinaria".

Si spieghi meglio.

"Ha avuto il coraggio di fare un’opera al chiuso, adottando delle soluzioni geniali come l’orchestra in platea e il pubblico sui palchi. Un esempio che tutti i teatri dovrebbero seguire in questa fase di emergenza".

E lei dove ha vissuto il suo lockdown?

"Mi trovavo a Berlino quando è scattato il blocco e lì sono rimasta per tre mesi. Ma in fondo sono stata fortunata perché è una città grande dove ho vissuto per 15 anni. Ne ho approfittato per studiare, approfondire, riscoprire affetti e cose di cui normalmente neanche ti accorgi".

E Pesaro?

"La adoro. Sono partita da qui; tutto ha avuto inizio in questo posto. Pesaro ha davvero un posto speciale nel mio cuore".