Il folk tra fede e religione di Micah Hinson

Spettacolo allo Sperimentale questa sera "Il mio nuovo album è nato in Italia".

Il folk tra fede  e religione  di Micah Hinson

Il folk tra fede e religione di Micah Hinson

di Claudio Salvi

Questa sera (ore 21), la rassegna Playlist di Amat accoglie al Teatro Sperimentale il cantautore e chitarrista folk statunitense Micah P. Hinson, per una imperdibile tappa marchigiana del tour europeo che lo porterà anche a Milano, Roma, Parigi, Barcellona, Londra, Vienna e molte altre. Micah P. Hinson è nato da una famiglia di cattolici integralisti nella Memphis del peccato e cresciuto nell’Abilene degli evangelisti. Sul palco dello Sperimentale Hinson presenta, in versione live e accompagnato dalla sua band, il suo ultimo disco I lie to you.

Micah nel suo concerto di Pesaro ci sarà solo posto per il suo ultimo album o si parlerà anche degli altri 5?

"Suonerò principalmente I Lie To You, la mia band di tre elementi mi permette di restituire bene il suono dell’album. Accanto a questo, presenteremo anche altre canzoni dello stesso periodo dell’album".

Come è nato l’ultimo disco?

"È nato quando Vinicio Capossela mi ha invitato a Sponz Fest. È stato lì che ho conosciuto Asso, il produttore, e da lì è iniziato tutto questo".

È vero che si tratta di un lavoro in cui l’Italia c’entra molto?

"I Lie To You è stato registrato in Italia. I musicisti sono (per la maggior parte) italiani. Asso, il produttore, è italiano. La mia etichetta, la Ponderosa Music Records, è italiana. Il mio agente, di Ponderosa, è italiano. Quindi questo album per molti versi è radicato in Italia".

E come ha trovato il pubblico italiano in questi primi concerti?

"Sorprendente! Abbiamo registrato il tutto esaurito in tutti i concerti italiani, tranne in Sardegna. È molto partecipe e attento. È incredibile!".

Come definirebbe la sua musica e in particolare le sue canzoni?

"Non so dare definizioni precise. Scrivo musica perché la musica mi ha influenzato mentre crescevo e voglio influenzare le persone allo stesso modo, se possible".

Si considera in qualche modo influenzato dalla musica di Woody Guthrie?

"No, non mi sento influenzato da Woody. È una gran bella persona e ha prodotto molte cose buone ma non ha esercitato su di me un’influenza significative".

Quale è il suo rapporto con la fede?

"Il mio rapporto con la fede è un concetto troppo intimo e profondo per spiegarlo chiaramente. A mio avviso, fede o religione mi hanno insegnato cose buone – amore, comprensione, umiltà –, ma non ho mai sperimentato quelle cose nella loro vera forma dalle persone che predicavano e sostenevano tali concetti. Dalla fede, dalla religione, ho imparato le dure verità della vergogna, che si trasforma in colpa, che si trasforma in disonestà. I concetti di Religione e Fede così intesi non mi appartengono. Essi, in molti casi, sono serviti solo da cortina fumogena sulla vita, concetti dietro i quali ci si nasconde per esercitare un senso di oppressione sulle persone".

Che cosa è per lei l’America oggi?

"Domanda complessa… non ho parole e definizioni esatte per rispondere. Sono un “Chickasaw“, quello che chiamano “nativo americano“, e già questo non richiede troppa immaginazione; figurarsi cosa penso degli Stati Uniti, i miei antenati sono morti per questo".