Il giudice e l’impegno pagato con la vita

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Quest’anno si celebra l’anniversario dei trent’anni della morte di Giovanni Falcone (foto), un giudice che è stato in grado di mettere in difficoltà la mafia siciliana. Ha costituito il pool antimafia e con il maxiprocesso del 1986 ha messo “in gabbia il mostro”. Tutto questo per liberare la Sicilia e l’Italia dalla mafia e riconsegnarla alle persone "pulite". Nell’ultimo periodo, a scuola, abbiamo affrontato il tema delle organizzazioni criminali organizzate e di Giovanni Falcone in particolare grazie anche al libro "Per questo mi chiamo Giovanni", di Luigi Garlando.

Falcone è stato un giudice italiano che ha pagato con la morte il suo impegno per contrastare la mafia. Non è stato l’unico ma è sicuramente stato molto importante. Dopo la sua morte, non solo la Sicilia, ma tutto il mondo si è reso conto di cosa è veramente la mafia, proprio come ha fatto il padre del protagonista del libro, che ha deciso di non pagare più il pizzo. Falcone è stata una guida per molte persone, lasciando loro un futuro migliore. Questo si vede anche dai biglietti lasciati in quello che è diventato “L’albero di Falcone”: un albero situato davanti alla sua abitazione, dove si trovano scritte e dediche provenienti da tutto il mondo. Classe 3ª C