"Qual è per un cittadino pesarese il luogo del cuore? Percorro le strade di Pesaro con la bicicletta ogni giorno e di frequente mi ritrovo in vicoli o in angoli sconosciuti o dimenticati nel tempo. Si parla spesso del luogo del cuore sui social e spesso ne individuo e fotografo qualcuno legato ad un ricordo affettivo o giovanile, abitudine ormai comune e condivisa. I sensi aiutano la ricerca: odori di un forno o di un mercato tradizionale che non esistono più, pietre ’dotte’ che riportano alla storia, un fresco profumo di prato un tempo adornato con fiori e cespugli intagliati. Qual è dunque il posto del cuore per un cittadino pesarese? Poi accade l’imponderabile ... accade un accidente improvviso e nella solitudine del proprio dolore fisico si entra smarriti all’ospedale ... il San Salvatore (nella foto) … il tempo porta via gli affetti più cari eppure quelle mura grondanti di ricordi diventano consolatorie, riempiono i nostri pensieri di volti: le prime malattie infantili, le nascite, quante corse con i propri parenti! Tutti hanno trovato nei medici e tra il personale dell’ospedale pesarese accoglienza e quell’attenzione vigile che accompagna fino all’ultimo respiro. Io bambina, i genitori, i propri figli, gli amici, il professor Lungarotti, il professor Picchio, il professor Dall’Acqua, il reparto di Pneumologia, quello di Medicina, la Nursery, il Pronto Soccorso, la Chirurgia. Vivono i ricordi fra quegli spazi fra i quali si avvicendano nuovi medici e nuovo personale, nuovi macchinari, nuovi virus eppure improvvisamente capisco che l’ospedale cittadino è il vero ’luogo del cuore’ per me, ma probabilmente per tutti".
"Il luogo in cui inevitabilmente ogni persona ha vissuto forti emozioni, dove ha trovato splendide persone, a volte incomprese, che però nel momento di maggior sconforto ci hanno preso per mano. Dobbiamo sostenere e apprezzare questo luogo del cuore in cui ancora oggi sappiamo di trovare professionalità, umanità e aiuto".
Cinzia Andreucci