Il motore a uovo: pezzi che segnarono un’epoca

Forse la ‘pianta’ che ha dato, sotto vari aspetti, più germogli nel corso del Novecento sicuramente quella dei Benelli. Anche il fotogramma del caos perché ad un certo punto c’erano in consiglio d’amministrazione 19 persone. Comunque.

Se uno pensa alla MotoB, che era accanto a dove oggi c’è la caserma dei vigili del fuoco lungo la Statale, trova un format lavorativo oggi di gran moda: assemblaggio di pezzi che venivano fatti realizzare da fornitori esterni. Alla MotoB fondata da Giuseppe nel 1950, lavoravano circa 70 persone contro le oltre 700 della Benelli di viale Mameli. La fabbrica inizialmente si chiamava Famosa che stava per Fabbrica automobili e moto officina statale Adriatica. L’auto... era quella che venne poi stoppata da Valletta, ad della Fiat. Moto che segnarono un’epoca con il motore a ‘uovo’ e cioè il cilindro orizzontale. Non solo una scuola, la prima di meccanica di precisione della città, ma anche con rampolli con idee innovative. Luciano Mochi Zamperoli, figlio della Maria Pia Benelli, ebbe l’intuizione di mettersi nel campo della nautica, dando vita, negli anni Sessanta, con capannone tra i due porti, alla costruzione di yacht che arrivavano fino a 22 metri di lunghezza. Tra i primi acquirenti anche i reali del Belgio.