Pronto, parlo con la Cina? Angelo Cruciani, stilista di Cantiano, da anni vive e lavora a Milano dove ha fondato il brand Yezael, particolarmente amato dalla GenZ. È tornato, appunto, in Cina. A Keqiao, noto distretto tessile. Lo ha fatto (come avevamo anticipato qui) per presentare la parte finale di “Infinite Connection“, collezione presentata in due parti alla Milano Fashion Week.
Il messaggio è forte, comune a tanti artisti, non solo stilisti: la pace. Infatti dalla passerella si è librato, in tutti i sensi, un gesto di pace. Cruciani ha fatto volare una colomba bianca, che ne è un simbolo universale. "Le infinite connessioni ci portano a capire proprio questa fratellanza che collega tutto l’universo, ora più che mai è tempo di ricordare che siamo parte di un sistema più grande, possiamo comunicare di più è meglio", ha commentato il designer. E bravo Angelo!
Ma oltre alle luci rosse, forti fortissime, come avrà comunicato il sentimento di pace tramite gli abiti? Con giacche senza maniche, abiti talari medievali, frange di vinile, spalline su ogni capo, dalle t-shirt alle camicie: le spalle simbolo di forza e resistenza sono il punto focale che unisce tutti i look della passerella. Alla sfilata era presente anche Mario Boselli, Presidente onorario della Camera Nazionale della Moda italiana.
Torniamo qua, è l’ora del libro. Mi viene subito in mente il mio libro preferito, quello che chiamo il libro della felicità: “X Anni di kaos“ di Franco Moschino, pubblicato del 1993. Moschino è stato uno dei più grandi (e tra i primissimi) stilisti a parlare di pace e ambiente. Oltre 30 anni fa.
La pace di cosa sa? Che profumo emana? Secondo me ha una base aldeidata, che sa di pulito. Poi si accorda con gli agrumi aranciati come mandarino e yuzu.
Francesco Pierucci
#FashionissimoCarlino