Il Pd lascia Ceriscioli fuori dalla porta "Assurdo, va candidato al Senato"

Il consigliere comunale Di Dario e l’ex assessora regionale Bora: "Coinvolgerlo anche per pacificare il partito"

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"Luca Ceriscioli è il candidato ideale per il collegio Ancona-Pesaro del Senato". Lo dice il Pd di Villa Fastiggi, feudo dell’ex governatore, lo ribadisce Manuela Bora, sua fedelissima ed assessore regionale nella vecchia giunta. "Ma non è un questione di amici e fedelissimi – dicono – perché la sua esclusione dal lotto dei papabili candidati è stata una sorpresa per i tanti, non solo nel mondo politico, che hanno apprezzato la figura di Ceriscioli".

Ad accendere la discussione è stato il consigliere comunale Pd Luca Pagnoni Di Dario con un post pubblicato domenica su Facebook. "Chiedo al mio partito – ha poi spiegato ieri – di prendere in considerazione la candidatura di Ceriscioli alle Politiche: il collegio interprovinciale del Senato sarebbe una collocazione ideale per lui, perché la sua figura può rappresentare nel migliore dei modi sia il Pesarese che l’Anconetano". Di Dario non nasconde l’amarezza per come sono andate le cose durante la direzione provinciale del Pd che ha selezionato la rosa dei possibili candidati: "Io sinceramente mi aspettavo che il nome di Luca venisse fuori. E lo dico non perché sono del Pd di Villa Fastiggi, ma perché ci arrivano tante segnalazioni: parliamo di una persona molto stimata, qui ma anche in provincia di Ancona". E poi il tema della pacificazione del partito, ripreso anche dalla Bora: "La candidatura di Ceriscioli – aggiunge Di Dario – servirebbe per ricucire gli strappi del passato e rimarginare le ferite".

"Un conto è quello che possono dire i soliti, me compresa – argomenta la Bora – un conto è quello che dice la gente. Riscontro grande stima per Ceriscioli, sia per quello che ha fatto da presidente sia da assessore alla sanità. Perché il tempo è galantuomo e i fatti dimostrano che certe sue scelte contestate proprio sul fronte sanitario erano in realtà giuste. Non nego che ci siano stati errori, per carità, ma sicuramente è mancato anche il partito, all’epoca, nel sostenere e spiegare le decisioni che venivano prese".

"Dispiace molto – aggiunge – che da parte della Federazione di Pesaro non ci sia stata una richiesta di disponibilità all’ex governatore per un seggio così importante come quello del Senato. La federazione di Ancona, e non solo, ha accolto invece positivamente l’eventualità di vedere l’ex governatore candidato. Anche perché in un collegio così bisogna dimostrare la capacità di saper andare oltre il Foglia e nessuno dei nomi emersi finora ha questa capacità. Pensiamo peraltro a quanti benefici avremmo se Ceriscioli riuscisse a strappare quel collegio al centro destra: sarebbe un risultato straordinario".

La Bora guarda anche agli effetti di lungo periodo e manda un mesaggio al sindaco Matteo Ricci: "La candidatura di Ceriscioli – spiega – varrebbe più di 30 congressi regionali del partito, perché porterebbe alla pacificazione, o meglio alla riunificazione del Pd marchigiano: alle regionali del 2025 non ci sarebbe storia per Acquaroli. E uno come Ricci si ritroverebbe un consenso ben più strutturato per le Europee del 2024 se dimostrasse di essersi messo alle spalle il passato e di saper guardare al futuro con occhi diversi".

Roberto Fiaccarini