"Il piano di sicurezza in mare fu bocciato"

Parla uno dei bagnini che ha tentato di salvare padre e figlio: "Serviva un serio pattugliamento delle coste, specie per le spiagge libere"

Migration

La vita continua, recita un vecchio adagio, ma sulla spiaggia dei Fiori, a Gimarra, dove sabato mattina sono annegati Davide Zandri, 44 anni, e il figlioletto Fabio di nemmeno otto, ieri pareva che non fosse successo nulla. Non un mazzo di fiori, nemmeno un messaggio scritto da qualche parte, nel luogo teatro del dramma, a ridosso della scogliera, dove ieri erano sdraiati alcuni turisti tedeschi. I più hanno postato messaggi di vicinanza alla famiglia sui social, mentre in spiaggia, affollatissima già dal mattino, la leggera brezza ha permesso di ammainare la bandierina rossa del giorno prima e issare quella bianca. Via libera ai bagni in mare quindi, ma sempre con la dovuta prudenza, sottolinea Enzo Maggi, uno dei bagnini che, sabato mattina, ha prestato soccorso a Davide Zandri, per il quale purtroppo ogni tentativo è stato vano, e al figlio Luca, 13 anni, che invece è riuscito a salvarsi. Mentre il piccolo Fabio, 8 anni non ancora compiuti, è stato ritrovato cadavere alcune ore dopo, da vigili del fuoco e guardia costiera. "Il mio progetto di sicurezza in mare è stato bocciato – spiega Enzo Maggi, 55 anni, che gestisce sei torrette di salvataggio sulle spiagge libere di Marotta –, costringendomi ad autofinanziarmi, per acquistare una moto d’acqua". Si trattava di un piano di pattugliamento delle coste, operato da professionisti del salvataggio, in accordo con la Capitaneria. Il piano avrebbe consentito di intervenire in modo rapido e sinergico, ma è rimasto tutto sulla carta: "Nessuno l’ha preso in considerazione – chiosa il presidente di Maredentro –, né il Comune, che a mio avviso dovrebbe rinnovare un piano spiagge vecchio di 30 anni, né le aziende private, che avrebbero dovuto versare almeno un piccolo contributo. Così, dopo gli infruttuosi tentativi, ho comprato a mie spese una moto d’acqua. Non si è realizzato il programma che sognavo, ma almeno ho dotato l’associazione di un mezzo indispensabile. Il problema – conclude Maggi - è il costo della benzina alle stelle, che significa che per un pieno si devono sborsare 150 euro".

Nella postazione di Maredentro, tra bagni Crida e Spiaggia dei Fiori, ieri c’era Eleonora Raffaelli, titolare di una rivendita di prodotti sanitari, promotrice della donazione di alcuni defibrillatori e amica della famiglia Zandri. "Mio figlio ha la stessa età del piccolo Fabio – dice -, andavano a scuola insieme, alle elementari di Calcinelli. Si rifletta su questa immane tragedia, prima di respingere progetti per migliorare la sicurezza in mare".

Intanto, la villetta a due piani, alla periferia di Calcinelli, dove abita la famiglia, è da due giorni deserta e circondata dal silenzio. Non c’è più nemmeno Kira, il pastore tedesco degli Zandri, a fare la guardia al cortile. La famiglia ha deciso probabilmente di prendere alloggio dai nonni per stare lontano da curiosi e soprattutto dalla casa dove è bastato un attimo per portare via per sempre Davide e il figlio Fabio. L’altro ragazzo, Luca, è fuori pericolo e dovrebbe essere già tornato a casa. Le indagini sono affidate agli uomini della Guardia costiera di Fano che hanno il compito di stabilire come sia accaduta la tragedia.

Marco D’Errico