Il pilota di guerra venuto dal Borgo

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Il 6 aprile 1946, un sabato sera, è appena tornato a Pesaro dopo anni di prigionia in Africa e in Inghilterra. Domenica mattina va su per il corso, si ferma davanti all’edicola Semprucci a guardare la copertina del "Merlo Giallo", un giornale che non ha mai visto e arrivano in tre o quattro che lo vogliono menare dandogli del fascista perché quello è un giornale conservatore. Lui è un pesarese pilota di guerra del 53° stormo, 400 azioni di battaglia fra il 10 giugno del 1940 e il 1943, otto aerei nemici abbattuti. Due medaglie d’argento e una Croce di guerra, una, nell’estate del 1942, consegnatagli a Castelvetrano direttamente da Mussolini: lui, aiutante Sergente Maggiore, viene chiamato per nome, esce dai ranghi, lettura della motivazione, il Duce gli sta appuntando la medaglia ma la spilla è spuntata, non si infila nella stoffa della divisa, il Duce borbotta fra i denti, lo guarda dritto in faccia e gli dice : "Tu sei giovane!", "Ho ventuno anni". "Di dove sei?", "Sono di Pesaro", "Ah, allora siamo mezzo paesani, va be’, va’ be’, in gamba eh!". E si mette a ridere abbracciandolo. Il Duce a lui. Il 7 aprile 1943 viene abbattuto dagli inglesi nel cielo della Tunisia. Riesce ad atterrare in mezzo al deserto con l’aereo in fiamme e senza riuscire a buttarsi, è ferito, cammina per tre giorni e quattro notti senza mangiare e bere, è solo e senza niente, dorme nell’alveo dei fiumi secchi stando all’ombra quando fa troppo caldo. L’11 maggio 1943 gli inglesi lo fanno prigioniero a Capo Bona, rimane in Africa fino al 1944 quando lo trasferiscono in Inghilterra passando prima per le due Americhe del sud e del nord. Nel 1946 torna a Pesaro lasciando in Inghilterra una fidanzata, lo richiamano di nuovo alle armi e resta in aviazione fino al 1980 per un totale di 42 anni. Aspetta la pensione definitiva per otto anni, per le "gratifiche speciali" non si sa. Lui è il pilota di guerra Arnaldo Mauri, nato nel 1920 a Pesaro, in via della Pace nel Borgo, i genitori sono entrambi infermieri e ha due fratelli: Raoul, direttore didattico e Glauco, massimo attore teatrale italiano vivente. Viva il 25 aprile di pace!

f.b.

Nella foto: aerei da guerra