
Da sinistra Luca Cesari, Charles Ray e Alessandro Allemandi
Il quinto artista ad essere insignito del Sigillo delle Arti dall’accademia urbinate è venuto dall’America. Si è trattato dello scultore Charles Ray, statunitense di Chicago, ma abitante di Los Angeles da ormai alcuni decenni, nonché uno degli scultori più quotati a livello mondiale, con all’attivo decine di mostre, tra cui l’ultima Metropolitan di New York, e centinaia di sculture sparse in musei e collezioni private del pianeta. Ray, classe 1953, è arrivato a Urbino domenica per immergersi nell’atmosfera artistica della città: "Ha voluto incontrare gli studenti lunedì – spiega il direttore dell’Accademia Luca Cesari – e ha tenuto un workshop con gli studenti di scultura, che è stato un dialogo sui materiali tipici e inconsueti della disciplina". Lo scultore, che aveva programmato un viaggio in Italia per un soggiorno a Firenze, è una conoscenza dell’ex presidente dell’istituto urbinate Alessandro Allemandi, che non se lo è lasciato scappare. Prosegue Cesari, che stamattina ha accolto Ray assieme alla presidente attuale Maria Rosaria Valazzi e al rettore Giorgio Calcagnini: "Grazie ad Allemandi è stato possibile ospitare Ray, una presenza importante, un artista interessante per la complessità del suo linguaggio, un linguaggio che affonda in una forte e intensa spiritualità, laicamente adoperata, come si evince in diverse sue opere a tema sacro o realizzate con materiali sacri come il legno dei templi giapponesi. In questi tempi è necessario un approccio con l’oltretempo, oltre che con la storia diretta e reale di ogni giorno, e lui lo fa rimettendo in scena attraverso figure dell’odierno miti attinti dalle culture del passato, religiose e non. Un bel modo per i nostri giovani studenti per confrontarsi con un grande nome e allo stesso tempo con delle tematiche profonde".
Ray, nella sua lezione all’affollata platea studentesca, ha incoraggiato i giovani artisti in formazione: "Solo perché siete giovani non significa che non abbiate valore: con la crescita semplicemente si cambia e si accresce l’esperienza, ma a ogni età il lavoro ha il suo valore e la sua importanza. Certo, l’arte da quando ho iniziato è cambiata molto, e per quanto riguarda la scultura credo di poter dare un consiglio, sulla base di come vivo io: io non penso tanto tempo al lavoro di scultore in sé o alla prossima scultura, ma penso ad ogni cosa, sempre, sculturalmente". Infine, una raccomandazione: "Oggi l’empatia con le sculture è importantissima, per far sì che piacciano all’osservatore. Da come le realizzate e le collocate può dipendere la riuscita o meno di un’opera".
Giovanni Volponi