Il regista Luigi Pizzi e il politico Gianni Letta ora sono pesaresi

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Da ieri sono diventati “pesaresi“ d’adozione due melomani in più: lo scenografo e regista 91enne Luigi Pizzi e il politico, presidente della Fondazione Rossini, Gianni Letta. A leggere le motivazioni date al conferimento della cittadinanza onoraria ai due personaggi di spicco della cultura italiana è stato il sindaco Matteo Ricci.

"Illustre personaggio di raffinata cultura– ha elencato Ricci riferendosi a Gianni Letta –; fine diplomatico di rara esperienza; gentile e riservato ma anche determinato. Sono doti queste che associate alla grande esperienza maturata nel ruolo di giornalista, direttore di quotidiani, negli incarichi Istituzionali e di Governo, nella presenza in prestigiose Istituzioni musicali, culturali ed economiche, fanno di Gianni Letta un protagonista indiscusso della vita del Paese. È in questi diversi ruoli e grazie anche a una non comune disponibilità, che Gianni Letta è diventato un amico della Città seguendo le vicissitudini del Rossini Opera Festival, quale componente nei diversi comitati per l’ottenimento, ad esempio, del riconoscimento Città Creativa per la Musica Unesco, poi quale Presidente della Fondazione Rossini. Il suo impegno, la profonda conoscenza della nostra comunità, il sentirsi già parte di essa, si ritrovano nella presentazione del volume della Utet dedicato a Rossini ma soprattutto nel discorso fatto all’audizione ministeriale per la candidatura di Pesaro 2024". Tra le varie cose, Ricci ha sottolineato il saldo legame con Bruno Cagli e con la famiglia Pierangeli. "A buona ragione – ha concluso Ricci – possiamo considerare Gianni Letta un prezioso alleato della Città, ambasciatore di Rossini e testimone di Pesaro nel mondo".

A "Pier Luigi Pizzi è universalmente riconosciuto l’essere uno dei maggiori registi, scenografi e costumisti contemporanei in campo lirico e teatrale – ha letto Ricci –. Egli incarna la figura dell’intellettuale umanista, sempre più raro nell’era dell’iper-specializzazione. Molte le passioni che lo animano e tutte ruotano nell’ambito delle arti visive: il teatro lo seduce fin da giovanissimo mentre nella lirica Pizzi esordisce nel 1952. Quest’anno il maestro celebra i suoi quarant’anni di partecipazione militante al Rossini Opera Festival, manifestazione che lo ha visto sin dalle primissime edizioni firmare spettacoli di grande rilevanza internazionale che hanno fatto la storia della Rossini Renaissance. Nel corso della sua costante presenza al Festival rossiniano, ha messo in scena, dal 1982, 13 nuove produzioni più volte riproposte, per un totale di 22 allestimenti, poi ripresi in altri teatri in Italia e all’estero firmando alcuni tra i capolavori della storia del ROF. È forte il legame consolidato negli anni con Pesaro di cui Pizzi è un significativo testimone".