Mississippi Gabicce Mare, il ristorante 'dentro' l’acqua

L’amarcord: il locale e i suoi protagonisti, nei decenni passati

Il "Mississippi" di Gabicce

Il "Mississippi" di Gabicce

Gabicce Mare (Pesaro), 12 agosto 2022  - Il "Mississippi" di Gabicce è stato per anni, nei primi decenni del dopoguerra, un punto di riferimento anche per tantissimi pesaresi. Rappresentava quello che a Pesaro non c’era: un ristorante dove terminato di cenare si ballava anche. Non era un locale per tutti il "Mississippi", perché fra le altre cose ci si arrivava anche in barca. Un locale ‘promontorio’ sul mare, una specie di elegante palafitta. Ci andava la bella borghesia pesarese anche perché non c’erano alternative in città. Era poi un’altra cosa: rappresentava la tappa-ristoro per i giovani con buon portafoglio che concludevano le serate nei locali di Riccione.

Insomma la calamita romagnola non è una storia di questi ultimi anni. In accoppiata al "Mississippi", anche un altro locale di Gabicce Monte, l’Eden Rock. Locali dove il Carlino – un po’ quello che accade oggi per qualche raro (vip) che frequenta il Rof – dedicava anche delle cronache mondane con tanto di foto. Un flusso di migranti che si è interrotto quando anche la città, grazie anche ai soldi che arrivavano dall’industria del mobile, ha iniziato ad avere i suoi locali come il Kursaal di Giulietti, quindi il "Capriccio" lungo viale Trieste, villa Serena con Pinto.

Ma il primo vero locale, quello che ha segnato la linea di demarcazione con Gabicce quindi la Romagna, fu l’Hermitage, ora diroccato, che era sul San Bartolo e si passava dove oggi c’è il ristorante "Gibas" e dove ancora si scende per raggiungere alcune ville come quella del tenore Florez, oppure quella di Bruno Bruni, l’amico dell’ex primo ministro tedesco Gerhard Schröder. Questo locale era stato aperto da un romano ‘giramondo’ che rispondeva al nome di Poldo Bendandi, poi anche attore, che in breve tempo lo lanciò chiamando anche a cantare alcune stelle nascenti come Rita Pavone, Milva ecc ecc. Nello stesso periodo in città stavano riscuotendo successo due ristoranti che richiamavano persone anche da fuori, come "Da Carlo", di Pensalfini che aveva inventato il ‘bacio dell’Adriatico’, e "Dolcini" che aveva portato a valle, quella volta, un piatto sconosciuto ai più come il bollito.

Tornando al "Mississippi", ora rinato, va detto che a questo locale, prima della decadenza legata alla presenza di donnine allegre, si sono legate un po’ di storie di questa città come alcuni bei signori che arrivavano a mangiare spacciandosi per nobili, ed altre compagnie che si muovevano come ‘sciami’ e che avevano come locomotore Marzio Ciano, il nipote del Duce, che a Riccione poi trovava porta aperte.

m.g.