Il ’Sentiero delle ammoniti’ ha fatto il pieno di escursionisti

Lungo il percorso c’è una cartellonistica che spiega l’importanza dei fossili

"Un turismo ecologico ed ambientale nell’entroterra pesarese è possibile- ad affermarlo Paolo Faraoni, esperto paleontologo di Secchiano ed autore di diversi libri- nell’estate del 2018 è stato aperto il "Sentiero delle ammoniti", che a un chilometro da Secchiano di Cagli lungo la strada che porta a Pianello, si inerpica per 700 metri sul fianco del Monte Petrano.

Lungo il percorso ci sono apposite piazzole di sosta e una cartellonistica che spiega in modo semplice l’importanza dei fossili e delle ammoniti che sono particolarmente utili per lo studio della geologia, della paleontologi e delle scienze in generale".

"Passata la burrasca del covid con le sue molteplici limitazioni- sottolinea Faraoni- in questo inizio estate stiamo assistendo a un vero boom di presenze. Sono tanti i curiosi, le famiglie con i ragazzini e i gruppi escursionistici che si avventurano nel sentiero con la speranza di poter capire di più del mondo dei fossili. Duecento milioni di anni fa tutto il nostro Appennino era coperto dal mare della Tetide, mentre nelle terre emerse primeggiavano i dinosauri.

Detto questo non è difficile poi incuriosire le tante persone che possono camminare ed esplorare quegli antichi fanghi marini, ora emersi e diventati montagne, e che racchiudono nelle rocce le vestigia di tanti animali estinti, e i loro gusci fossili".

Tanti i i gruppi che si sono avvicendati tra cui quello Naturalistico Argonauta di Fano composto da tanti ragazzini e dalle loro famiglie accompagnati da Cristian Gori.

"Esperienza bellissima al sentiero delle ammoniti- spiega lo stesso Gori- assolutamente da rifare, per grandi e piccoli ,un interessante incontro per conoscere i fossili e le ammoniti dei nostri monti, accompagnati dall’esperro Paolo Faraoni".

Anche il gruppo della sezione CAI di Rimini ha trovato interessante e istruttiva l’escursione sul sentiero delle ammoniti e l’accompagnatore ufficiale del Cai Renato Donati fa sapere: "L’escursione è piaciuta molto a tutto il gruppo".

"Tutti esempi – riprende Faraoni- di come sia possibile gestire le risorse naturali del nostro territorio senza creare scempi e senza distruggere prati e faggete.

Dobbiamo prima di tutto insegnare alla gente la bellezza dei nostri fiumi e dei nostri monti e quanto salutare e benefico sia passare una giornata a contatto con la natura, rispettandola, amandola e poi conseguentemente proteggerla. Se siamo noi i primi a deturparla possiamo solo insegnare la sua distruzione e il suo abbruttimento".

Amedeo Pisciolini