
Un primo giorno di scuola, trascorso, ieri, tra gioie e dolori. La festa è sul volto dei remigini, come la commozione è malcelata su quello di nonni e genitori al seguito, per il grande debutto dei piccoli di casa, in prima elementare. Della parte dolorosa, come per esempio le rette dei nidi – fin troppo pesanti per le tasche di famiglie normali, schiacciate tra inflazione e incertezze occupazionali – se n’è occupata la commissione consiliare servizi educativi, ieri riunita dal presidente Tomas Nobili, in Comune, proprio per discutere il tema.
"Per il potenziamento del segmento scolastico 0- 3 anni – ha spiegato Nobili – siamo arrivati a votare all’unanimità, tra maggioranza e minoranza, un documento utile ad incentivare i posti disponibili nei nidi comunali e anche a intercettare fondi europei, anche con il coinvolgimento della Regione, ad abbattere in modo significativo il costo della retta. Il testo vuole dare voce alle tante richieste provenienti dalle famiglie con entrambi i genitori occupati e quindi in difficoltà nel conciliare i tempi di cura e lavoro. Al documento seguirà un’azione concreta per approfondire e intercettare soluzioni tecniche". Altre spine nel fianco della scuola, evidenti ieri? All’Agrario Cecchi, l’orario è stato obbligatoriamente ridotto per evitare agli studenti problemi di trasporti: la scuola, quest’anno attuerà nuovamente la settimana corta. Volendo andare a regime i ragazzi sarebbero dovuti uscire alle ore 14, ma come già testimoniato da alcune famiglie non ci sono, al momento, tutti i collegamenti per il rientro a casa dei ragazzi in orario accetabile. Così l’Agrario ha optato, per i primi giorni di scuola, di alleggerire la situazione: la campanella, per i mille studenti è suonata alle 13,25. Al limite del paradossale poi è sembrata la situazione di quanti al Campus hanno buttato l’occhio nei locali dell’ex bar del liceo: si può dire che il cantiere non sia praticamente partito nonostante la Provincia abbia identificato quegli spazi per rispondere all’emergenza di quattro classi del Marconi, ad oggi, senza aule e costretti, quindi, a fare fino ad ottobre lezione nei laboratori.
Guardare per credere: ieri, il cantiere non mostrava segni di lavori, nemmeno abbozzati. Tutto è fermo ad almeno due settimane fa. La Provincia non ha completato i lavori anche al Cecchi e al Bramante Genga. Orari ridotti anche in alcune scuole, come il Della Rovere di Urbania, per via dei giri di valzer legati dei prof: è vero che le nomine sono state fatte già il primo settembre, ma sono le segreterie a dover affrontare i dettagli con i prof che chiedono l’ aspettativa, il part time...Tutto regolare al Mamiani: la protesta delle ultime classi, contrarie alla nuova organizzazione data dal preside Lisotti, si sono dovute rassegnare.
Solidea Vitali Rosati