ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Il tribunale salva la casa a famiglia indebitata

Sentenza innovativa a Urbino: per una coppia con figli niente pignoramento dell’abitazione, ma rientro finanziario ad una cifra sostenibile

L’ingresso del Tribunale di Urbino La sentenza che ha salvato una famiglia farà discutere a livello nazionale

L’ingresso del Tribunale di Urbino La sentenza che ha salvato una famiglia farà discutere a livello nazionale

Mutuo impossibile, figli a carico e casa a rischio pignoramento: ma il Tribunale di Urbino ribalta tutto. Una coppia di Piandimeleto ottiene la salvezza dell’abitazione e un piano di rientro da 400 euro al mese per 21 anni. I protagonisti di questa storia sono due coniugi, assistiti dall’avvocato Marco Valentini, che potranno conservare l’unica casa di famiglia e ripagare i debiti in modo sostenibile, senza finire stritolati da una procedura esecutiva.

La coppia si era ritrovata in una spirale debitoria dopo aver contratto un mutuo ipotecario da 125mila euro nel 2008 per acquistare l’unica casa di proprietà. Un impegno finanziario eccessivo rispetto al loro reddito, che già al momento della stipula, come ha rilevato il giudice, risultava inadeguato a sostenere una rata da oltre 500 euro mensili, considerata la precarietà lavorativa della coppia.

La perdita del lavoro per entrambi ha aggravato la situazione, portandoli al default e all’avvio di una procedura esecutiva immobiliare da parte dell’istituto creditore. La proposta di piano, redatta dal Gestore della crisi nominato dall’Organismo di composizione della crisi dell’Ordine degli Avvocati di Urbino, l’avvocato Andrea Guidarelli, ha previsto il versamento di 400 euro al mese per 14 mensilità l’anno per quasi 22 anni.

Una cifra modesta ma sostenibile, che consentirà ai debitori di ripagare integralmente quanto dovuto anche in relazione ad altri debiti pendenti tra bolli auto non auto non pagati e tasse, evitando la vendita della casa all’asta e l’annientamento patrimoniale della famiglia.

Fondamentale, nel giudizio del Tribunale, è stata la constatazione della colpevolezza della banca originaria, la Banca delle Marche, nella concessione di un mutuo sproporzionato rispetto alle reali possibilità dei richiedenti. Una negligenza grave nella valutazione del cosiddetto "merito creditizio" che ha reso illegittima l’opposizione al piano da parte dell’attuale creditore, la società Amco, subentrata nel credito. La vicenda costituisce un precedente importante perché dimostra che il diritto alla casa e la dignità delle persone possono essere tutelati anche quando la pressione del debito sembra insostenibile.

Il Tribunale ha pertanto accolto integralmente la proposta, dichiarando inammissibile l’opposizione di Amco, non riconoscendo ulteriori interessi futuri e ritenendo giuridicamente ed economicamente fattibile il piano. I coniugi dovranno rispettare l’impegno con regolarità, ma al termine del percorso vedranno cancellato il debito e salvo il tetto sotto cui vivono con i figli. Una "seconda chance" concreta, in linea con la direttiva europea sulla ristrutturazione dei debiti e la ripartenza economica, che potrebbe aprire la strada ad altre famiglie in difficoltà nella provincia e oltre.