Impennata Covid, reparto pieno Barchiesi: "Mascherine al chiuso"

Il primario del reparto infettivi Marche nord: "L’infezione è di nuovo molto diffusa senza differenza di età. A farne le spese sono gli anziani o i soggetti con patologie pregresse, serve più cautela, proteggiamoci"

di Davide Eusebi

Francesco Barchiesi è Professore Ordinario di Malattie Infettive all’Università Politecnica delle Marche, nonchè Direttore dell’Unità Operativa Complessa Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord.

Professor Barchiesi, il Covid è tornato, o meglio non se n’è mai andato: in quale misura?

"I casi sono molto più numerosi rispetto ad alcuni mesi fa, l’infezione è molto diffusa, il nostro reparto è pieno"

Chi colpisce il Covid estivo?

"Dobbiamo distinguere tra malattia e infezione. In questo momento l’infezione è molto diffusa e colpisce tutti, dai giovani agli anziani. La malattia è meno comune: cioé i soggetti che vengono ospedalizzati sono i più anziani o i cosiddetti fragili"

In cosa è cambiata questa variante?

"Molto raramente ha le caratteristiche del passato, cioé una polmonite interstiziale che può portare anche al decesso. Ora invece assistiamo a una patologia respiratoria meno grave che però può essere caratterizzata da un decorso sfavorevole in base alle caratteristiche del soggetto colpito: se è fragile ed immunocompromesso o anziano può andare incontro a una febbre persistente e a complicanze come sovra infezioni batteriche polmonari che sono facilitate proprio da uno stato immunitario già alterato. In questi soggetti la malattia resta pericolosa".

Quali i sintomi del virus?

"La febbre è il sintomo più frequente, può durare diversi giorni. Poi tosse e spesso raffreddore, una stanchezza molto intensa e a volte disturbi gastrointestinali"

Quanti ricoverati ha nel suo reparto?

"Siamo pieni, sedici pazienti su diciotto hanno il Covid"

Sono gravi?

"Non tanto per il Covid in sé, ma per i danni che l’infezione può produrre in pazienti con particolari patologie"

Insomma rischiamo di perdere i nostri nonni? Età media dei ricoverati?

"Purtroppo sono i nonni e le nonne i più esposti. Ora l’età media è di 88 anni, ma abbiamo pazienti di 78 anni e anche di 99 anni. La demenza è un fattore che favorisce l’evoluzione dell’infezione da covid 19, ma abbiamo anche ricoverati con insufficienza renale cronica o cardiopatici, criticità che il Covid peggiora"

Giovani in reparto?

"In questo momento no, abbiamo avuto persone di 65 anni poi guarite. Spesso queste persone rimangono ricoverate per le complicazioni e diventano negativi durante la degenza"

Come si cura questa variante?

"Con gli antivirali che abbiamo utilizzato nelle fasi precedenti: il Remdesivir, che funziona per tutte le varianti, poi cortisonici, antinfiammatori e anticoagulanti"

l picco è raggiunto?

"Siamo in una fase di discesa lievissima"

Cosa ci aspetta in autunno?

"Quello che stiamo vivendo in questo momento, nuove modifiche del virus e la circolazione di nuove varianti"

Il vaccino resta valido?

"Assolutamente sì, consigliato da 60 anni in avanti e nei soggetti fragili, permette un decorso più favorevole di una infezione sintomatica e in qualche modo protegge"

Il consiglio da medico: continuiamo ad andare a cena e ad incontrare gente?

"All’aperto possiamo non utilizzare la mascherina, ma è chiaro che in ambienti affollati la mascherina bisognerebbe utilizzarla, cosa che la gente non fa. Non ci sono state chiare indicazioni. Dunque: distanza e mascherina".