ALICE MURI
Cronaca

Impianto Gnl, scontro in Comune. I comitati: "Manca la volontà politica di dire un ‘no’ chiaro al progetto"

Approvato un ordine del giorno, la minoranza esce dall’aula. Voto contrario di Adriana Fabbri (Avs). In Consiglio anche gli attivisti: "Non c’è stata una presa di posizione netta e definitiva".

Approvato un ordine del giorno, la minoranza esce dall’aula. Voto contrario di Adriana Fabbri (Avs). In Consiglio anche gli attivisti: "Non c’è stata una presa di posizione netta e definitiva".

Approvato un ordine del giorno, la minoranza esce dall’aula. Voto contrario di Adriana Fabbri (Avs). In Consiglio anche gli attivisti: "Non c’è stata una presa di posizione netta e definitiva".

di Alice Muri"Monitoraggio attivo, confronto costante con le parti coinvolte e richiesta di opere compensative a favore del quartiere Tombaccia qualora il progetto dovesse essere approvato". Così si è espresso il consiglio comunale di Pesaro in merito discussione riguardante la petizione del Comitato ‘Campagna Stop Gnl’, che nell’aprile scorso aveva protocollato 243 firme per richiedere che l’assise si esprimesse sul progetto di riconversione della Fox Petroli in impianto Gnl. Un tema su cui ieri è stato presentato un ordine del giorno a carattere d’urgenza a firma dei consiglieri di maggioranza Perugini, Lugli, Mattioli, Bernardi, Vestante e Tommasoli, approvato con 17 voti favorevoli, il voto contrario di Adriana Fabbri di Avs, mentre l’opposizione ha lasciato l’aula. Ad illustrarlo Lorenzo Lugli (M5S): "Considerando le criticità, per cui comitati e cittadini hanno espresso forti preoccupazioni – dice – e considerato che il Comitato regionale dei Vigili del Fuoco ha dato parere negativo, mettendo in stand by il progetto, vogliamo esprimere impegnarci a mantenere un canale di ascolto e confronto costante con le parti coinvolte in questo progetto. Nonostante il Comune non abbia potere autorizzativo, fin dal 2023 ha avviato un processo partecipativo chiedendo di presentare alla proprietà della Fox il progetto al consiglio e alle associazioni (incontri a cui la società ha aderito). E qualora il progetto fosse autorizzato, il Comune di Pesaro si impegna a richiedere che siano previsti investimenti compensativi concreti, che riguardano il tema della sicurezza, viabilità e dell’equilibrio ambientale a favore del quartiere Tombaccia. Infine confermiamo la volontà di continuare con un monitoraggio attivo del progetto". A questo testo sono stati presentati due emendamenti, uno presentato dalla consigliera Avs, Adriana Fabbri, non accolto ed uno dal consigliere Pd, Michele Gambini. La seduta era stata sospesa per verificare la possibilità di un ordine del giorno condiviso tra tutti i gruppi consiliari, senza successo. Durante la discussione infatti Giulia Marchionni, consigliera di Pesaro Svolta, ha chiesto la necessità "di un confronto ulteriore con il dirigente comunale in merito al progetto", mentre Serena Boresta (Fdi) ha aggiunto: "Il consiglio comunale non rientra tra gli organi deputati a dare pareri e non ha neanche le competenze tecniche". Riccardo Bernardi (La marcia in più per Pesaro) ha sostenuto invece che se "i cittadini chiedono un parere noi dobbiamo esprimerci" mentre Dario Andreolli (Lega) ha spiegato: "Sono procedure di tipo tecnico – ha detto – il Consiglio non ha potere decisionale". Andrea Biancani ha concluso: "La petizione richiede una posizione chiara da parte dell’amministrazione. Noi ne abbiamo una ben precisa: la tutela della salute e della sicurezza pubblica, non c’è dubbio. I nostri uffici sono dentro il Ctr, io mi sento garantito dagli organismi competenti. Ma la procedura non è di nostra competenza". Ad assistere alla seduta anche i rappresentanti del Comitato ‘Campagna Stop Gnl’ che in serata hanno inviato una nota: "Durante il consiglio si sono susseguiti fatti che dimostrano la mancanza di volontà politica nel prendere una posizione netta contro un progetto che presenta criticità evidenti. Alcuni consiglieri di opposizione hanno abbandonato l’aula sottraendosi al confronto. È stato bocciato un emendamento fondamentale, presentato dalla consigliera Fabbri, che chiedeva all’amministrazione di sollecitare il Ministero al ritiro in autotutela della valutazione di Impatto ambientale, atto che avrebbe segnato una presa di posizione chiara dell’amministrazione".