Imprenditore accusato di bancarotta fraudolenta E’ arrivato dalle Canarie per patteggiare la pena

E’ arrivato dalle Canarie, dove vive da pensionato, per presenziare al processo di cui è imputato. Ma l’udienza, per questioni di natura procedurale, è stata rimandata alla prossima settimana.

E’ la storia di Vito Dragani, originario della provincia di Chieti, ma titolare, fino al 2013, l’anno in cui è fallita, della ’D.V.’, azienda di Tavullia che lavorava nel settore della meccanica e della torneria, situata in strada Pirano. L’azienda fallisce e lui viene accusato dalla procura di Pesaro di bancarotta fraudolenta, di aver distratto cioè dei beni e delle somme dell’azienda per suo profitto. Parte l’indagine e Dragani finisce sotto inchiesta. Nel frattempo si trasferisce alle Canarie, come fanno tanti italiani, per potere sbarcare il lunario in un paese a tassazione molto ridotta con la sua pensione di invalidità, che percepisce dall’Italia, visto che ha ottenuto l’invalidità dell’ 80%.

Ieri davanti al giudice Francesco Messina e al pm Maria Letizia Fucci l’imputato è comparso assistito dal suo legale, Alessandro Pagnini. Dragani è venuto dalle Canarie per avere la procura speciale e anche per farsi vedere in presenza dal giudice, come segnala il suo legale. Un viaggio non di poco conto, ma l’udienza è stata rinviata alla settimana prossima. Intenzione di Dragani e del suo legale è quella di patteggiare: l’accordo con il pm c’è già e verte su due anni di reclusione. Ma ieri non è stato possibile concludere il processo. Difesa e giudice dovranno infatti approfondire una questione legata alla sospensione condizionale della pena, visto che l’imputato ha a suo carico un reato molto vecchio, che risale a 27 anni fa. Dragani nel frattempo tornerà alle Canarie. E il patteggiamento verrà deciso e concluso con ogni probabilità la prossima settimana, dal suo legale.