ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Imprenditore nel caos del Qatar: "Ci hanno bloccato nell’aereo. Ore di tensione e paura"

Roberto Forni, titolare dell’azienda "Della Rovere", si era imbarcato sul volo per Riad. Ma l’attacco missilistico ha fatto piombare il Paese nel terrore: "Non sapevamo niente"

Imprenditore nel caos del Qatar: "Ci hanno bloccato nell’aereo. Ore di tensione e paura"

Un volo interrotto, le notizie dell’attacco missilistico sui telefoni e una lunga notte passata in aeroporto senza dormire. Roberto Forni, titolare e direttore commerciale dell’azienda "Della Rovere", era in viaggio d’affari in Medio Oriente quando è rimasto bloccato in Qatar nel pieno dell’emergenza scattata dopo il lancio di missili iraniani contro le basi americane nella regione. "Doveva essere un normale spostamento di lavoro – racconta – invece mi sono ritrovato in mezzo a una crisi militare internazionale, senza dormire da 27 ore".

Roberto Forni, titolare e direttore commerciale dell’azienda "Della Rovere"
Roberto Forni, titolare e direttore commerciale dell’azienda "Della Rovere"

Forni è stato intervistato nel primo pomeriggio di domenica 23 giugno, mentre attendeva il volo per rientrare in Italia. "Mi trovavo sull’aereo diretto a Riad – racconta – quando il comandante ha annunciato che l’aeroporto era stato chiuso. Nessuno sapeva il motivo, ma l’atmosfera si è fatta subito pesante. Siamo rimasti bloccati a bordo per due ore, senza poter scendere, in attesa di istruzioni. Poi ci hanno fatto sbarcare e in aeroporto è esplosa la tensione: tutti con i telefoni in mano a guardare le notizie e cercare di comprendere l’accaduto".

In quelle ore Teheran aveva lanciato dieci missili balistici contro le basi statunitensi in Qatar, in particolare contro Al Udeid, la più grande installazione militare americana nel Medio Oriente. La contraerea è entrata in azione nei cieli sopra Doha, dove sono state segnalate almeno due esplosioni. Il governo del Qatar ha reagito chiudendo lo spazio aereo per precauzione, per garantire la sicurezza di cittadini, residenti e visitatori, come dichiarato in una nota del Ministero degli Esteri. La misura ha bloccato decine di voli in partenza e in arrivo, costringendo migliaia di passeggeri a rimanere in aeroporto, tra cui anche Forni. "Il nostro volo è stato il primo a essere bloccato – continua –, è stato riprogrammato per l’una di notte ma poi l’hanno cancellato di nuovo. Abbiamo trascorso l’intera notte nel terminal. Una sorta di arca moderna, dove nessuno dormiva. Era impossibile chiudere occhio, anche per la tensione. Le famiglie a casa erano in ansia: guardavano i notiziari e cercavano di capire se stavamo bene. Io non dormo da quasi 30 ore".

A rendere tutto più amaro, un dettaglio personale: "Oggi è il compleanno di mia figlia, la terza. Trascorrerlo così è ancora più pesante". Eppure, anche nel caos, qualcosa di umano resiste. "Ho incontrato altri italiani – racconta Forni – e ci siamo sostenuti. Professionisti, famiglie, coppie in viaggio di nozze: con il passare delle ore siamo diventati amici. Abbiamo parlato, riso, condiviso l’ansia. Gli italiani sanno tirare fuori il meglio, anche in situazioni così estreme". Forni era partito da Bologna il 17 giugno, con tappe a Dubai e poi in Qatar per incontri commerciali. Avrebbe dovuto proseguire per l’Arabia Saudita, ma il conflitto in corso lo ha bloccato in Qatar. "Già nei giorni scorsi, parlando con le persone, si percepiva tensione e un’atmosfera più tesa". Ieri, nel primo pomeriggio, quando lo abbiamo raggiunto telefonicamente, era finalmente su un autobus che lo porterà verso l’aereo per Milano anche se la partenza, originariamente era avvenuta dall’aeroporto di Bologna. "Non vedo l’ora di sedermi sul sedile dell’aereo".